Lettera a mia madre di Luisa Cagnassi

Lettera a mia madre

Tema: Scrivimi

Autore: Luisa Cagnassi

immagine tratta da pexel
Mamma mia cara,
Dopo giorni e giorni, mesi a martoriarmi dentro, invischiato tra rimorsi e panico, quello che ti stringe la gola e non ti lascia respirare, ho compreso che dovevo scriverti, dirti ciò che mi esplode dentro, nonostante tu non abbia capito, stretta nel tuo egoismo di donna cui è stato tolto lui, il compagno di vita, non mi hai saputo perdonare.
 
Sai, sei l’unica alternativa all’ultima sigaretta prima della fine. Ho rinunciato a lei per aprire a te il mio cuore e la mia coscienza. Perché? Il mio gesto è dettato dalla speranza, l’ultimo passo onesto che mi sia consentito compiere. Lo dedico a te, immaginando di vedere una lacrima scendere da quegli occhi stanchi e gelidi. Li sento ancora puntati su di me, proprio il giorno in cui ho perso la ragione e ho ucciso l’uomo che rappresentava il male tra di noi.
 
Tu, sei stata così a lungo soggiogata e cieca, da fingere tutta una vita di non sentire e non vedere la brutalità che dilagava su di noi, sulle tue figlie. Sulla piccola poi è stato schifosamente ignobile, infatti, in quel preciso momento io non ci ho visto più.
 
Mamma, mi sopprimerà un’altra volta la tua fredda lontananza, l’indifferenza che una madre non dovrebbe provare mai per chi è fatto della sua stessa essenza, per il figlio che ha partorito. Fosse anche il più crudele degli assassini.
 
Tu non mi perdoni? Ho ridato la vita e la dignità a te, rendendoti di nuovo libera di scegliere, di non temere più lui, il mostro. L’energumeno che alle spalle ti stringeva il collo, poi ti sbatteva contro il muro, sfogando così la sua rabbia di uomo fallito. In lui percepivi amore, che fosse malato a te poco importava, che spegnesse la gioia dentro di noi, figli ignari e impotenti, ti era indifferente.
 
Lo so, nessuno ha il diritto di spegnere una vita, io l’ho fatto in tua difesa e per proteggere le mie sorelle. Ho cancellato per sempre colui che non ho mai considerato, né è mai stato un padre per me.
Ti sei mai resa conto davvero del male che ci ha fatto?
 
Ti voglio bene mamma, non so se hai mai veramente compreso quanto tu sia stata importante per la mia crescita. Sei stata sempre il mio riferimento, la mia eroina, il mio mondo. Sono certo che capirai, ti arrenderai finalmente. Leggendo le mie parole ti si apriranno gli occhi e il cuore, anche se sarà troppo tardi, ormai. Due anni di atroce agonia, sensi di colpa e il desiderio di farla finita, sono un prezzo troppo alto per questa mia colpa, non la considero giustizia.
 
Ho atteso sino alla fine, annientato dalla paura, per offrirti l’opportunità di concedermi il tuo perdono. Sino a prima di esalare l’ultimo respiro cercherò i tuoi occhi al di là del vetro che separa il pubblico di questa ultima vergogna legalizzata. Nessuno ha il diritto di uccidere, invece, paradossalmente, io morirò condannato da un tribunale, per mano di un uomo. La giustizia, però, ha l’autorità di farlo sostituendosi alla volontà di Dio.
 
Abbracciami mamma, con il cuore e con gli occhi scrivimi solo due parole: “ti perdono”.
 
Ti prego, perché saranno la mia forza quando il fiato verrà meno e le vene bruceranno, sature di quel veleno letale. Stringimi a te come quando ero bambino e consolavi il mio pianto, io ti sentirò e non avrò più paura, ritroverò con te la mia pace dell’anima.

4 Risposte a “Lettera a mia madre di Luisa Cagnassi”

  1. Grazie di cuore, Laura. Sono ancora più emozionata per quanto mi specifichi, è una combinazione che suscita un sentimento particolare, ne convengo.
    (Credevo di averti già risposto due volte, ma non ho visto commenti rivolti a te, ne ho scritto un altro: vediamo. )

  2. Luisa sai che sei brava e questa lettera tu che hai il nome di mia madre, crea un certo non so quale sentimento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.