Due ali di Morris Maggini

Due ali

Tema: Come due gocce d’acqua

Autore: Morris Maggini

immagine da wikimedia

L’una di notte. Una spiaggia qualsiasi. La luna fatica a farsi vedere, coperta com’è da qualche nuvola gelosa, ma riesce a regalare all’atmosfera una gradevole luminosità.

“Ciao”
Si gira a guardare. “Ciao. Non ti ho neanche sentito arrivare”. Torna a guardare il mare.
“Posso sedermi sullo scoglio vicino a te?”
“Certo” risponde senza distogliere lo sguardo dal mare.
“Non voglio disturbare…”
“Sto ripensando alla mia vita” accenna a girarsi, ma la testa si ferma a metà strada, china su sé stesso “Mi è stato detto che si può, all’inizio”
“Ti va di raccontarmi?”
“Davvero vuoi sapere?”
“Sì”
“Vieni, siediti qui” posa la mano su uno scoglio nel fianco libero alla sua destra “Vorrei vedere il mare, mentre parlo con te. Non ho avuto un padre, mi ha abbandonato senza neanche aspettare che io nasca. Come si fa? Con quale animo si riesce a lasciare perdere la propria creatura? Assurdo, vero?”
“In effetti lo è. D’altronde non si è genitore solo perché si è in grado di generare figli. Si chiama Libero Arbitrio. Ciò che ha fatto tuo padre è moralmente orribile, ma Lui ha lasciato decidere agli Umani come arrivare al proprio Destino. Vai avanti, ti prego”
“Un giorno, mia madre è uscita a far compere, e mi ha lasciato solo in casa. La porta finestra era aperta, era estate e faceva molto caldo. Sono andato sul terrazzo, volevo vedere cosa c’era là fuori. Ma era troppo grande e alto, sembrava il box di quand’ero piccolo. E mi sono arrampicato, come facevo allora quando volevo uscire.”

Le nuvole si sono diradate, la luna è diventata padrona del cielo e la spiaggia sembra illuminata a giorno. Molto lentamente, sulla sua schiena appaiono due enormi ali, bianche e immacolate “Mi sono ritrovato Angelo, e non so neppure se lo merito”
“Se sei tra noi è perché Lui ha deciso che lo meriti” anche sulla schiena dell’altro lentamente appaiono due ali, dello stesso colore e brillantezza delle sue.

Per nulla sorpreso, il primo chiede:
“Tu che vita hai avuto?”
“Sei certo di volerla conoscere?”
“Sì”
“Sono nata in un Paese in guerra, tra gente povera. Quand’ero ragazzina i miei hanno deciso di provare a darmi una vita diversa. Hanno venduto tutto quello che avevano, abbiamo attraversato il deserto, abbiamo subìto angherie ma siamo arrivati al barcone che doveva portarci a una vita diversa. I soldi bastavano per una persona sola, e i miei han fatto partire me. A qualche chilometro dall’arrivo ci hanno buttati tutti a mare, lo scafista temeva di essere preso allo sbarco. Io non sapevo nuotare, non avevo mai visto il mare prima di allora.”
“Sei diventata Angelo anche tu”
“Lui ha voluto così.”

Si guardano intensamente, uno dei due si alza e protende la mano verso l’altro. L’altro mette la propria nella sua e si alza anch’egli. Una musica celestiale avvolge la spiaggia. Tenendosi per mano, i due camminano sulla sabbia e poi sull’acqua. Si fermano e iniziano a ballare.

Il buon Dio, con le braccia appoggiate a una delle nuvole che coprivano la luna e il viso tra le mani, ha assistito a tutta la scena. Con un’espressione compassionevole si alza per lasciarli soli. Prima di andarsene dà un ultimo sguardo, e vede due gocce d’acqua danzare in un mare di tenerezza.

5 Risposte a “Due ali di Morris Maggini”

  1. Un bel racconto scritto con uno stile diverso dal solito, Morris, è stata una piacevole lettura.

  2. Davvero bello, emozionante e descritto con infinita dolcezza. Mi hai sorpreso. Complimenti Morris.

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