Il ridanciano Achille di Anna Cibotti

Il ridanciano Achille

Tema: Quando cala il buio

Autore: Anna Cibotti

Immagine tratta da pinterst

Achille è un quindicenne alto e dinoccolato. Cammina curvo sotto il peso di uno zainetto sgangherato e si guarda i piedi quasi tema di inciampare. Sembra timido, timoroso di guardare in faccia chi incontra.

In effetti però, nonostante la postura e il ciondolare della testa che lo farebbero pensare, ha una larga faccia gioiosa e un sorriso perenne. È gioviale con i compagni di scuola, sempre pronto a sottolineare ogni frase o battuta che sia con una risata. Anche troppo e troppo spesso. Viene deriso da tutti a scuola e lui sembra non accorgersi di quanto lo prendano in giro.

“Ma che hai da ridere scemo” gli ripetono. “Con quella bocca poi!” e via a sghignazzare.

La sua bocca è larga, con grandi denti ricoperti da un scintillante apparecchio di metallo, e quando ride, sempre, le labbra si tirano fino alle orecchie. Le orecchie a sventola completano l’immagine buffa che dà di sé.

Gli fanno tutti gli scherzi possibili, lo spintonano, lo hanno soprannominato iena ridens, non ha un amico al mondo e lui… ride. La classe lo dileggia e lo esclude e lui sembra non rendersene conto, eppure è un alunno intelligente, ha un ottimo profitto e la scuola è tutto il suo universo.

Ma quando cala il buio, nella sua stanza con la luce spenta, guarda oltre i vetri il nero della notte e non ride più. Finalmente si sente libero di soffrire senza dover mascherare la sua inadeguatezza.

Si ripromette di cambiare, di non cercare più il consenso degli altri violentando sé stesso.

Lo fa ogni sera. Domani… forse.

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