Quindici minuti di Morris Maggini

Quindici minuti

Tema: L’amante immaginario

Autore: Morris Maggini 

immagine tratta da Unsplash

«Buongiorno, Signor Pastelli»
«Buongiorno a lei. Posso avere il solito tavolo, vicino all’entrata?»
«Ma certo… Prego, mi segua… Ecco qua il menù di oggi, le lascio il tempo per decidere. Intanto le porto qualcosa da bere?»
«Acqua, grazie. Frizzante, fresca»
Stabilisce in fretta il pranzo, e lo comunica al cameriere quando torna con la bottiglia d’acqua. Prende una bustina di grissini, la apre e ne sgranocchia uno mentre guarda distrattamente intorno. La solita gente, quella che da tutti gli uffici della City Life si fionda nei ristoranti qua intorno all’ora di pranzo.

E quella chi è? Soprattutto… Se sta ordinando, vuol dire che è sola… Bene, adesso che il cameriere se n’è andato fatti vedere. Su, guardati intorno. Così, brava… Però, che donna affascinante.

Capelli mori, mediamente lunghi e in parte raccolti dietro, occhi scuri e rossetto appena accennato. Tra i due tavoli ci sono quasi quattro metri di distanza, ma nulla nel mezzo che ne ostacoli la vicendevole vista. La donna sulla cinquantina dà un’occhiata distratta attorno a sé e incrocia lo sguardo dell’uomo.

Carina… Molto, carina… Intrigante, oserei dire… E veramente elegante… Vediamo… Camicetta leggera con disegno floreale, pantaloncino bianco, scarpe col mezzo tacco in tinta col resto…

No, non ha i raggi X. La donna si è alzata per andare in bagno. Nel frattempo gli è stato portato il primo, ed è mentre mangia la terza forchettata che la donna rientra al proprio tavolo.

Eccoti di ritorno, mia cara. Tutto bene? Eh sì, un caldo veramente appiccicoso, per fortuna qua c’è la giusta aria condizionata.

Il cameriere porta l’ordinazione al tavolo della donna.

Cos’hai preso, tu? Ah, la solita insalatona. Vuoi mantenerti in forma o è solo il caldo?

«Tutto bene?» l’arrivo del cameriere a prendere il piatto vuoto lo riporta alla realtà.
«Eh? Ah, sì, grazie…»

Dicevamo? … Certo, dopo il lavoro ci troviamo a fare shopping… Ah, sei impegnata fino alle 19… Ok, allora ti vengo a prendere e ti porto fuori a cena, in quel localino sui navigli che dicono sia eccezionale. Hai delle mani meravigliose, sai? E si intrecciano così bene con le mie…

«Ecco il carpaccio, signor Pastelli»

Ah, tu sei già al dolce… C’è sempre un posticino per la golosità, vero?… Ti squilla il telefono… Chi è? … A chi stai sorridendo? A me?

Sta per alzarsi. Con la coda dell’occhio vede entrare, dalla porta a fianco, un uomo che si dirige verso il tavolo della donna e si siede accanto a lei.

Ah… Allora ce l’hai un compagno, un marito… Ti ha lasciato pranzare da sola, ma non sa che eri con me. E adesso dove va? Beh, a pagare il conto, ovvio. E tu, che fai? Scommetto che vai via con lui, vero?

La donna si prepara mentre aspetta l’uomo. Una volta arrivato, escono insieme dal ristorante, passandogli accanto. Lui segue la coppia con la coda dell’occhio.

Tienitela stretta, quella meraviglia. Per quindici minuti, è stata mia. Mi ha sorriso, ci siamo intrecciati le dita, ci siamo guardati come due innamorati. Per quindici minuti sono stato il suo amante, alla faccia tua.

«Caffè, Signor Pastelli?»
«Il solito, sì…»
Getta il tovagliolo sul tavolino e si abbandona sullo schienale della sedia.

Peccato. Una donna come quella era impossibile non avesse compagnia. Che charme, che classe, che sorriso… E adesso, che faccio?

Scrivo un racconto.

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