L’arte di arrangiarsi di Antonio Aliberti

L’arte di arrangiarsi

Tema: La strada

Autore: Antonio Aliberti

immagine personale
Sto pensando di raccontarvi l’arte di arrangiarsi, quando le finanze scarseggiano e si deve pur mangiare!!
 
Vi riferisco quanto ho saputo da un mio caro amico ristoratore, che gestisce una piccola trattoria, aperta dal martedì alla domenica e dove si servono solamente primi piatti, i cui prezzi sono particolarmente popolari!
 
Una domenica di gennaio, all’ora di pranzo il locale è già pieno di avventori e non vi è posto a sedere, quando si affaccia davanti alla porta un signore distinto accompagnato da cinque ragazzini di diverse età e chiede di parlare al proprietario. Questi che è alla cassa lo invita a entrare e gli chiede in cosa possa servirlo.
 
Il signore domanda se c’e posto per lui e i cinque ragazzi e che desiderano pranzare quivi perché hanno sentito magnificare la squisitezza della pasta e fagioli che si prepara in questa trattoria. Il padrone molto lusingato e premuroso lo invita ad aver un poco di pazienza, fino a quando si libererà il primo tavolo.
 
Il signore ringrazia e quando è davanti all’ingresso del locale, dove si sono fermati i ragazzini li chiama a sé dicendo: «Cari ragazzi se non siete disposti ad aspettare che si libera un tavolo, bisogna rinunciare alla pasta e fagioli e arrangiarsi con un panino a testa visto che è aperta anche la salumeria che è adiacente alla trattoria.»
 
I ragazzi in coro decidono di aspettare, semmai per il secondo potranno contentarsi di un panino con il salame, visto che nella trattoria servono solo il primo! L’attesa, comunque non è lunga per il fatto che gli avventori mangiato il primo e unico piatto servito, se non fanno bis di primi piatti, si alzano, pagano e vanno via.
 
Alla fine si liberano sei sette posti, ma sono disponibili su diversi tavoli. Allora il padrone della trattoria, con molto tatto, invita cortesemente gli avventori che avevano preso posto in modo sparpagliato, su diversi tavoli, a occupare i posti resisi liberi sui tavoli non completati, per permettere a quei sei nuovi avventori che hanno avuto la pazienza di aspettare che si liberassero i posti per sedersi tutti insieme in unico tavolo.
 
Liberatosi così un tavolo da sei posti il ristoratore fa accomodare la chiassosa famigliola e chiede quale piatto desiderano ordinare. I ragazzi in coro esclamano: «Pasta e fagioli abbondantissima!»
 
Passano alcuni minuti e la pasta e fagioli viene servita in piatti ricolmi fino all’orlo a tutti. Mentre consumano il loro pasto, tutti gli altri avventori che erano stati serviti prima di loro pagano e vanno via ed essi restano per ultimi nel locale. Dopo aver consumato il loro pasto, i ragazzi incominciano a frignare che vogliono anche il secondo piatto e a nulla vale l’invito di smetterla, visto che si sono già abbuffati di pasta e fagioli, tanto che il padrone della trattoria, non potendone più, intima che la smettano perché lui ha la licenza per la preparazione di soli primi piatti.
 
A quel punto il signore si alza dal suo posto e si avvicina all’oste chiedendogli di aver pazienza e che per non sentirli più, visto che fortunatamente proprio accanto alla trattoria vi è la salumeria, può in un attimo far preparare cinque panini. L’oste, sollevato, gli dice: «Vada pure che ci penso io per queste piccole pesti.»
 
Il signore esce per fare i panini sospinto dai gridolini dei ragazzi, ma che l’oste subito riesce a sedare! Appena uscito il signore, i ragazzi, infatti, si acquietano di colpo e l’oste, meravigliato che non si siano saziati con l’abbondantissima porzione di pasta e fagioli chiede: «Ma non vi siete saziati con l’abbondantissimo primo?»
 
Essi rispondono in coro: «Sì grazie!» Ed egli replica allora: «Perché avete fatto tanto chiasso per costringere a comprarvi il panino per il secondo?»
 
Il più grande gli risponde: «Abbiamo chiesto solo ciò che ci ha promesso. Ha detto che potevamo non solo farci una scorpacciata di pasta e fagioli e che lui, dopo aver mangiato il primo avrebbe provveduto per il secondo, perché non si sarebbe divertito a sentirci fare i capricci chiedendo anche il secondo!»
 
Visto che nel frattempo è passato già un quarto d’ora e il signore non è ancora tornato, l’oste chiede al più grandicello di andare a vedere che è successo al loro padre visto che non torna! E questi gli risponde: «Ma non è nostro padre! È solo un signore buono e generoso che, vedendo che avevamo fame, ci ha invitato a farci una scorpacciata di pasta e fagioli e ha detto che poteva scapparci anche il secondo!»
 
L’oste sta ancora aspettando con il conto in mano! 
 
Sarà veramente accaduto? Non so! Io ve l’ho raccontata così come me l’ha riferita il mio amico oste che ha detto che, alla fine, ci ha riso sopra, avendo fatto a sue spese una simpatica esperienza circa “L’arte di arrangiarsi “!

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