Ansia
Genere: Poesia
Greve cupezza che opprimente preme
sul petto stanco limitando il fiato
il cuore affanna e par perdere colpi
madido il letto di sudor gelato
Ecco un risveglio mattutino standard
eppure all’apparenza la mia vita
non mostra segno di problema alcuno
essendo ogni ambizione mia esaudita
La macchina è modello ultrasportivo
e sarà a breve del tutto pagata.
Il mutuo vale bene la fatica:
la casa è in una splendida borgata
Le tette nuove della mia compagna
l’ultima folle spesa sono state
ma niente figli, quindi che ci frega:
vacanze non ci mancano d’estate
Il conto in banca certo un poco langue
rimedierò impegnando maggiormente
Il tempo vuoto a svago dedicato
in fondo la palestra non è urgente
Mi chiedo allor perché questi risvegli
che mi lasciano in bocca tanto amaro.
Che mai si celerà dentro al mio sonno
che di soddisfazione è tanto avaro?
Poemetto unmoristico
Bravo Sauro. Testo piaciuto!
davvero eccezionale… perché non lo posso votare?
Livia, i testi degli amministratori devono essere per forza fuori concorso, ti immagini che polemiche, che se chi deve controllare i voti fosse in gara? L’apprezzamento comunque è sempre gradito… Grazie mille!
Grazie a tutti per il lusinghieri commenti, Andrea, Maena, Massimo, Seenia, Anna, Superdotato ’36, Sigma Ed., Francesca, Claudia, Sabrina.
e voto per questo testo, mi ha fatto proprio ridere, inoltre… Ah, scusate, ho visto solo ora che è fuori concorso… Ah, è pure il mio? o.O ? Ora capisco me lo sentivo cucito bene addosso…
E’ bellissima! Peccato non si possa votare 🙂 Mi è piaciuta molto, sia per il significato, sia per il ritmo, e ho adorato il modo in cui hai costruito le rime. Per non parlare della verosimile descrizione dell’ansia all’inizio 😀 Bella!
Cosa si cela dietro al tuo sonno?
La necessità di arrenderti alla consapevolezza della vacuità diella tua vita.
PS: Bravo sauro.
Il contenuto grottesco (tragicomico) della lirica fa riflettere. Bravo, Saurino!
Testo carico di ironia. Non male davvero
Voto questo testo
Il vuoto esistenziale che si fa verso, diventa quasi poesia, per tornare semplicemente vuoto inconsapevole di sé. In più (cosa che non guasta mai) ci sono pure le tette, anche se devo ammettere che non amo quelle artificiose, anche se a vederle da lontano sono supercalifragilistichespiralidose!
L’ironia mi piace e poi tu scrivi ok!
Sauro, almeno stavolta non era un sogno alcolico! 🙂
Le tue poesie, siano tre righe o più, sono sempre molto belle.
Questa esprime in modo davvero magistrale il vuoto che spesso circonda quanti cercano nelle “cose” ragione della loro vita.
te l’avevo già scritto in altra sede, e te lo riscrivo qui…mi piace , condito di una comicità graffiante , con quella vena satirica che non guasta , fa sicuramente sorridere e pensare, e si rilegge volentieri …e, al di là della parte “umoristica”,sottolinea quanto a volte la realtà sia profondamente diversa da quello che l’animo vuole e manifesta nei sogni, e quanto la perfezione agli occhi degli altri non combaci mai con quella che si desidera
Ed ecco in poesia la mancanza di poesia.
QUasi un paradosso. Bravo, Sauro!