Direttamente dal diario delle mie prigioni di Allie Walker

Direttamente dal diario delle mie prigioni di Allie Walker

Sottotitolo: Silvio Pellico mi fa un baffo.

Genere: Fantastico/Surreale

Era una notte buia e tempestosa… Ma no!
Mi apprestavo a vivere un tranquillo week end di paura… Ma no!
Ero su un letto d’ospedale. Ecco, questa la verità.
E che cosa può capitarti seduta su un letto d’ospedale, alle undici di sera, mentre tranquillamente stai scrivendo un capitolo del tuo ultimo romanzo? Che potrà mai succedere mentre stai riempiendo un “bianco-foglio” di word?
Qualsiasi persona direbbe: nulla o quasi.
La compagna di stanza sta dormendo, ronfa beatamente e io, con la lucina accesa alle mie spalle che versa ombre simpatiche sui muri, scrivo. Scrivo velocemente, le idee sembrano fluire, le parole vengono giù facili dalla testa, elaboro immagini, scenari, protagonisti, la storia. Ogni tanto guardo le luci della città, la finestra alla mia sinistra occupa tutta la parete e godo di una vista spettacolare. L’ottavo piano ha il suo porco perché, nonostante la posizione e il letto che occupo
Qualche rumore proviene dal corridoio, pochi in realtà.
30 dicembre 2013, una notte che mi appare molto tranquilla. Gli infermieri sono già venuti a salutarmi, chiedendomi se ho bisogno di qualcosa.
“Sto bene.” Dico. “Stasera non ho bisogno di nulla… semmai più tardi quelle goccine magiche… ma vi chiamo io.” Sorrido. Sarà l’effetto di quello gnocco fritto alla crema che mi è stato recapitato di straforo, da un’amica, con altre prelibatezze che gusterò l’indomani? Ho già l’acquolina alla bocca, sono terribilmente golosa…
Non ho sonno, il ticchettare leggero della tastiera è un suono che mi eccita, e quando vedo riempirsi i fogli di word mi sento un Dio.
Oddio! Un Dio proprio no, ma sto da Dio!
E poi ecco che avviene l’incredibile: vedo un’ombra scura alla finestra, una specie di grosso pipistrello che volteggia impazzito e sbatte contro i vetri.
Non riesco a spostare lo sguardo da quella cosa e improvvisamente l’ombra si blocca. Accovacciato sul davanzale un uomo, o almeno credo che lo sia, completamente vestito di nero, con un mantello e una maschera in volto che gli copre solo la fronte e la forma degli occhi. Mi sorride. E’ più un ghigno distorto, ma sorride.
“Ma no! Non è possibile.” Sussurro e poi afferro il telecomando per chiamare gli infermieri, senza spostare lo sguardo dalla finestra.
L’uomo, che adesso vedo molto meglio, è vestito come Batman, riconosco quelle stupide orecchie a punta del copricapo e il simbolo sul petto è inconfondibile. Con il dito indice alzato mi fa un cenno, come per dirmi di non schiacciare quel pulsante rosso che ho sotto il pollice.
“Non puoi inseguirmi pure qui, stupido coglione!” penso.
Schiaccio il bottone e glielo mostro mentre lo faccio.
Quello, si quello… Batman… smette di muovere l’indice, mi mima un manico e poi scompare.
Pochi minuti e dalla porta spuntano, nell’ordine: Robin, Superman, Wonder Woman, l’Uomo Ragno, I Fantastici Quattro al completo, Catwoman, X-Men, Iron Men, Capitan America, sento blaterare la Donna Invisibile ma non la vedo e infine lui… Batman.
E quello urla: “Riunione di condominiooooo.”
Ma appena uscita dalla sua ugola la ultima “O” arriva l’incredibile Hulk, come al solito incazzato nero, almeno sembra e invece piagnucola: “Uffa, possibile che io debba essere sempre l’ultimo a sapere???”

(n.d.a. la foto nei giardini dell’ospedale di Modena non è al completo perché i cretini l’hanno scattata mentre Catwoman prendeva a calci e pugni Capitan America per scegliersi la posizione e i Fantastici 4 tentavano di dividerli; ovviamente la Donna invisibile scattava, tanto non si sarebbe vista comunque)

8 Risposte a “Direttamente dal diario delle mie prigioni di Allie Walker”

  1. Questo è il terzo racconto che leggo dove l’ospedale fa da scenario. Evidentemente ispira.
    Chissà cosa c’era nelle goccine per aver visto tutti quei personaggi…

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