Ricordi frammentati di Giuliana Guzzon

Ricordi frammentati di Giuliana Guzzon

Genere: Prosa/Psicologico/Biografico

Ero piccola, la sera ci si sedeva all’aperto, i grandi sulle sedie, noi bambini sullo scalino di casa e qualcuno raccontava qualcosa che assumeva subito la connotazione della fiaba.
Sotto il tremolio delle stelle tutto era possibile e tutto gradevole, anche le storie di fantasmi.

Dormire su un materasso fatto con le foglie delle pannocchie mi divertiva, mi giravo e rigiravo e quello scricchiolio, quell’odore di campagna che veniva su, mi dava un piacere immenso.

La luce delle candele nel calore della notte rendeva tutto magico e ai miei occhi di bambina, anche le ombre che si annidavano negli angoli avevano un aspetto rassicurante, come di fate pronte ad accompagnarmi nei sogni.

Di notte, quando scrivevo, sentivo rumori sopra in soffitta: una piccola mandria di topi, fantasmi irrequieti o un angelo della povertà che stringeva nel pugno le mie ore insonni, il ritmo segreto dei nomi e dei suoni.

L’attesa del crepuscolo d’estate e il buio della notte in una brezza tiepida alla pelle, la pazienza di respirare piano e concentrare gli occhi, attendere le lucciole accese a una a una come un lumicino, tenerle nel palmo delle mani chiuse e sbirciare dentro, sembrava l’arco di una cattedrale illuminata… per poi lasciarle andare e seguirle fino dove arrivava lo sguardo.

Il canto del cucù sul fico dietro casa la mattina presto.
Non sono mai riuscita a vederne uno, lo aspettavo, con le gambe a penzoloni dal balcone, fino al soffice scatto della testa delle galline, proprio lì sotto, nell’aia.

Ora sono una donna adulta, ho combattuto le mie battaglie, non mi sono mai sentita inferiore a nessuno e mi sono sempre sentita libera di dire i miei pensieri a voce alta, seppure con quell’educazione cui mio nonno teneva tanto e che, è riuscito a infilarmi sotto la pelle.

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