Dopo…il vuoto!
Stavano tutti attorno al suo letto. Il medico continuava a tastargli il polso e faceva segni di diniego con la testa, poi invitava il paziente, o sarebbe meglio dire il morente, a stare zitto a non affaticarsi.
L’uomo, invece, non aveva alcuna intenzione di ascoltarlo e continuava a blaterare parole che i presenti, nei loro reciproci scambi di sguardi, dimostravano di trovare senza senso.
Era sul punto di andare nell’aldilà e invece di affidarsi a Dio, alla Vergine, alla pletora di Santi nei quali sino allora aveva creduto, con le sue parole non faceva che rinnegare la sua vita interiore e la sua fiducia nel mondo beato che gli sarebbe spettato dopo la morte.
La sua era una confessione. Avrebbe potuto parlare ex cathedra e confermare che tutti gli studi fatti gli avevano confermato che la vita dell’individuo si blocca lì, sul letto di morte appena lui chiude gli occhi per sempre, ma non aveva mai voluto farlo: avrebbe prodotto troppo scompiglio nelle anime dei tanti semplici esistenti nel mondo. Avrebbe voluto dire che oltre la barriera della vita esiste il nulla, un vuoto enorme, che non era il gran calderone nel quale non finiva nulla di ciò che era appartenuto alla vita. Era semplicemente un vuoto.
E cosa è il vuoto se non la completa assenza di qualcosa che vi occupi spazio?
Ma aveva taciuto e infinite volte si era chiesto: cui prodest?
La sua domanda, spiegava adesso, era stata accompagnata da una riflessione: parlare avrebbe significato fargli perdere i benefici che la vita gli offriva. E poi la conseguenza? Sarebbe stato allontanato dal suo posto, sarebbe stato preso per matto, per eretico. No, eretico no! Ma sic et simpliciter lo avrebbero preso per pazzo. In questa maniera, più semplice, non avrebbe avuto la possibilità di difendere le proprie teorie. Ecco perché aveva taciuto Ma adesso, in punto di morte non aveva più nulla da temere.
Gli altri lo invitavano alla preghiera: ma come, proprio lui? Come poteva dire quelle eresie proprio in punto di morte!
Aprì gli occhi e con una incredibile fermezza nella voce, che poco prima era sembrata destinata alla fine, disse:
“Si in punto di morte sento il bisogno di essere sincero, vero. Non esiste nulla oltre la vita. Basta leggere il grande libro della storia della terra e del cosmo. E’ tutta un’invenzione dei saggi, di chi ha approfittato per millenni dell’ignoranza della gente.”
Il medico gli aveva lasciato la mano che cadde riversa lungo la sponda del letto e lui, mentre chiudeva gli occhi, dai quali usciva l’ultima lacrima destinata ai morenti, disse con un rimpianto:
“Però sarebbe stato bello credere che fosse vero!”
I presenti, raggruppati attorno al suo letto, si guardarono in viso in un silenzio muto.
Con una sorta di finto dolore dipinto sul volto, ciascuno di loro non ebbe il coraggio di dire agli altri che la pensava allo stesso modo del morto. Ciascuno di loro temette di essere il solo, li dentro, a condividere quei pensieri e mai e poi mai avrebbe messo a repentaglio le proprie sicurezze sociali, economiche, il proprio prestigio, per il semplice gusto di avvalorare teorie che nessuno dei credenti avrebbe potuto condividere.
Ciascuno di quei dotti serbò per sé le proprie convinzioni e tutti acconsentirono alle parole del decano: nulla, nulla di ciò che ciascuno dei presenti aveva udito, doveva trapelare all’esterno di quella camera.
“Diremo la solita formula di rito: Confortato dall’aiuto dei santi sacramenti, Sua Santità il Papa è morto!”
Voto questo racconto meraviglioso! Grazie signora Claudia
Voto questo testo
voto x questo testo!
Wow! Voto questo testo
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Grazie Vittoria e tutti voi amici.
voto il testo perché più lo leggo più mi piace
Voto per questo testo. Finale a sorpresa!
Voto questo testo perché non capita sempre di restare stupiti, colpiti dall’originalità e sorpresa finale!
si, Vincenzo, però, questo Papa qui dice che gli sarebbe piaciuto credere in un al di là
.
mi è piaciuto perchè anche IO come il PAPA in questione NON credo nell’aldilà, Brava Claudia
voto
Voto questo testo, originale.
davvero bello. scorre bene e il finale è a sorpresa! brava!!!
racconto molto bello. Mi ha lasciato di sasso il finale. davvero un bel colpo di scena, davvero inaspettato. Il primo accenno alla natura del morente è data dalle parole “dotti” e “decano” che fanno pensare a qualcuno di importante e di molto anziano. Ma tutto si risolte soltanto con le ultime tre parole. Geniale!
voto questo testo
Bello, Claudia, complimenti!
Voto questo testo perché la scrittrice è stata davvero brava
voto questo testo!
Bellissimo!Voto questo testo!
un finale inaspettato, voto questo testo
Voto questo testo. Lo voto con convinzione, perché non è facile uscire dagli schemi e sorprendere. Brava!
Ringrazio voi tutti,
Si Daniele e con quella frase mi salvo io.
però sarebbe stato bello credere che fosse vero, in questo riflessione trovo il desiderio del ricredere, brava Claudia
voto questo testo
Davvero originale, con finale inaspettato, carico di suspense. Bravissima Claudia. Voto questo testo.
sorpresa finale… bello… voto per questo testo..
voto questo testo. Il finale è affascinante!!!
Hai osato con perizia, risultato efficace. Voto questo testo.
Voto questo testo. Un finale che stupisce. Originale
Impossibibile non restare stupiti!
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Bella e particolare questa visione del vuoto, il finale a sorpresa poi è un vero colpo di genio!
voto questo testo! encomiabile per trama finale e morale lasciata
voto questo testo
mamma mia che colpo alla fine, davvero geniale e spietatamente verosimile
brava mi è piaciuto proprio tanto
bellissimo finale