In balia degli eventi, appeso a un filo, attaccato alla speranza che tutti i trattamenti andassero a buon fine, mi resi nuovamente conto di quanto poco ci vuole a passare da “Sto bene” a “È morto”.
Ad alcuni basta solo un attimo per andarsene all’altro mondo, senza transitare da uno stato all’altro, lasciando a chi resta il difficile e doloroso compito di adeguarsi. Ad altri va meno bene e la fase di passaggio può essere penosa sotto molteplici aspetti, primo fra tutti il dolore fisico: accecante, che cancella tutto il resto che possa esserci.
Altra cosa poi è il dolore dell’essere coscienti del passaggio stesso e di quante cose possono essere state lasciate in sospeso, non dette o dette male, quante spiegazioni non si è riusciti a dare, quanti conti siano rimasti da saldare, qualsiasi senso si dia alla parola “conti”.

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