Lo spartito della mia vita di Irma Panova Maino

Lo spartito della mia vita

Tema: 7 foto per 7 giorni – Beatrice Maccelli

Dallo spartito della mia vita traggo le note che compongono la melodia che risuona fra le pareti stanche del mio pensiero. Volute contorte di fiati e violini che spremono stille di vitalità da un animo provato e denutrito. Corde che strangolano come capestri indissolubili, togliendo anche il respiro a labbra screpolate dal vento.

Le armonie sono andate perse nella cacofonia di un quotidiano in cui predomina lo stridore di unghie che graffiano vetri. Lavagne nere d’inchiostro, colme di vuoto. Accordi stonati che lasciano strofe sospese nel tempo.

Da questo spartito le chiavi sono quelle dei portali che conducono negli inferi, lasciando scorgere spiragli diatonici di semitoni isolati, soli, smarriti. Stati di inquieta risonanza, vibrante perdizione nel nulla. Il ritmo risiede nel silenzio di un cuore snervato, logorato dalle innumerevoli lotte che ha sostenuto e vissuto, scoprendo che forse la sconfitta non è nemmeno poi così amara. Forse è solo inevitabile.

E allora mi chiedo: ho mai vissuto veramente? Ho mai cercato di essere felice?

Altre note risuonano nell’anima, un susseguirsi di toni malinconici, persino languidi, catturati in uno strato di ironica tristezza.

Forse questo non è vivere, forse è solo trarre un respiro dietro l’altro, sperando che ce ne siano ancora l’indomani, affrontando ogni giorno come se fosse l’ultimo, come se, oltre quella soglia, non vi fosse null’altro che il proprio volto riflesso nell’abisso.

E dallo spartito della mia vita, gli arpeggi si protraggono verso l’infinito malessere di esistere.

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