Un brutto anatroccolo “Diverso”

Un brutto anatroccolo “Diverso” di Daniela Cavone

E’ questo un gioco assai divertente
Che serve a far ridere tutta la gente,
chiunque e dovunque si può cimentar,
basta avere una favola da reinventar.
Unica regola da rispettare,
il “C’era una volta” deve restare,
perché non esiste inizio migliore
è come uno stelo per il suo fiore.
E allora vediamo di immaginare
Dentro una fiaba cosa può capitare.
Nella vecchia fattoria
Pigolando in allegria
Gusci d’uovo si schiudean
E anatroccoli nascean.
Tutti uguali, buffi e gialli,
li guardavan bene i galli,
solo uno era diverso
“Coccodè” faceva il verso.
Mamma anatra arrossiva,
agitata non capiva,
in realtà tutto sapeva,
ma svelar lei non voleva.
Ci provò a raccontare
Di un ovetto in mezzo al mare
Che disperso se ne andava
Quasi quasi lui annaspava.
Preoccupata e coscienziosa
In un panno tutto rosa,
quell’ovetto avea salvato
e tra i suoi poi sistemato.
Questa storia tuttavia
Non faceva simpatia
ai galletti suoi paesani
Un po’ galanti un po’ villani.
In effetti si narrava
E in ogni posto raccontava
Che la mamma si agghindava
E coi galli se ne andava.
Un giorno l’altro, un giorno uno,
storia seria con nessuno
e il problema adesso era,
(non serviva la preghiera)
ben capire di chi fosse
quel figliolo tutte mosse.
Ogni giorno più cresceva
E più strano si vedeva.
Mezza anatra di qua,
mezzo gallo poi di là,
pio pio e coccodè
si chiedevano: ”Di chi è?”.
Buffo e goffo con i baffi,
invitante tiraschiaffi,
si credeva pure bello
ma era un vero bricconcello.
I fratelli a fischi e fiaschi
Lo prendevano tutti maschi
E la mamma esasperata
D’adulterio già accusata
Non trovava via d’uscita
Complicata era la vita.
Suo marito tanto irato,
ormai via se n’era andato
e lei da sola era rimasta
a gestir la testa guasta
dell’anatroccolo più brutto
mal guardato dappertutto.
Madre e figlio assai derisi
E della sorte un po’ indecisi
Un bel giorno chiacchieraron
E a cambiare ci provaron.
Nella vita ognuno fa
Quel che può e che gli va;
La lezione può insegnare
Ed aiutare a migliorare.
Mamma anatra quel dì
D’aver sbagliato lo capì,
infedele era stata
poi punita ed attaccata
dalle voci assai piccanti
che giravano pesanti.
Era ora di cambiare
È sempre tempo d’ imparare
Ad esser seria e sostenuta
Anche composta e risoluta.
Buon esempio per figli
Senza danni più scompigli,
mamma brava e rispettosa,
della prole poi amorosa.
Anche il suo figliolo brutto
Dagli scherni ormai distrutto
Meritava di esser cigno
Senza più alcun sogghigno
Di chi rideva a tutto sballo
Del suo corpo metà gallo.
Balenò un’idea in testa
“Si farà una gran festa”,
mamma anatra entusiasta
disse: ”Zuffe e baruffe adesso basta!”.
Tutti possono sbagliare
Ciò che conta è recuperare.
Chiese scusa con inchino
Vergognandosi un pochino.
Era stata un po’ infedele,
anche un pizzico crudele,
era nato un anatroccolo buffo
che adesso aveva pure un ciuffo.
Stava crescendo, quasi era cigno
Un po’ goffo, un po’ arcigno.
“Figlio mio, or tocca a te,
non sentirti come un re.
Sei diverso nell’aspetto
Ma per me non hai difetto.
Capiranno tutti gli altri,
quelli onesti e pure scaltri,
è nel carattere il segreto
non c’è dubbio di Amleto.
Non importa come sei
E spiegartelo vorrei
Ciò che conta non è fuori
Tieni stretti i tuoi valori.
Io ho sbagliato nella vita
E mi sento appesantita.
Viaggia libero e diverso,
scopri tutto l’universo,
come tutti hai tuoi diritti,
i pregiudizi son sconfitti.
Con le scuse e i chiarimenti
Saran tutti più contenti,
galli, anatre e compagnia bella
su di noi una buona stella.
Io migliore or mi sento
M’è servito da insegnamento,
se corretto tu sarai,
ben felice poi vivrai.
E il diverso altro non è
che qualcuno uguale a te,
con un cuore ed un cervello
come fosse tuo fratello.
Non esiste chi è migliore,
star con lui ti fa onore.
Adesso è chiaro: sbagliando s’impara,
la vita è già amara,
ma col sorriso e col perdono,
abbassando un po’ il tono,
si può essere tutti felici
e perché no? Grandi amici”.

13 Risposte a “Un brutto anatroccolo “Diverso””

  1. Ecco i disastri che succedono a mettere le corna, poi si vive male e per uscirne bisogna inventarsi una morale, metterla in rima, e pure tre salti mortali e due capriole. La parte dell’oca che se la spassa coi galli però m’attizza, voto questo testo.

  2. Voto questo testo. Non sono una grande conoscitrice di rime, ma queste mi son piaciute e la favola è completa. Complimenti anche per alcune frasi della parte finale, molto belle.

  3. Decisamente rimata ma a me piacciono le rime, inoltre la morale è molto importante.

  4. voto questo testo io amante rima baciata non posso non votarlo e compiacermi di come sia stato artisticamente elaborata complimenti

  5. Pur non amando le rime mi son divertita a leggerti. Ah! Queste facili anatre…

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