Ferite di Guerra di Ramona Di Ventura

Ferite di Guerra di Ramona Di Ventura

Genere: Drammatico/storia di vita/Realismo/Guerra

Il dolce profumo di pasta frolla croccante e marmellata alle more invadeva la piccola cucina. Il calore del forno aveva scaldato tutta la stanza, tanto che sembrava di stare accanto ad un caminetto, col fuoco scoppiettante, alla Vigilia di Natale. Mary Lou era però lontana anni luce da quella cucina, dal Natale e dal fuoco. La sua mente stanca volava a giorni migliori, a persone che non c’erano più, ad attimi ormai passati da tempo. Distrattamente prese un canovaccio e aprì il forno. Una ventata di calore le colpì il viso rugoso, che raccontava tutta la sua lunga vita. Mary Lou tirò fuori la crostata dorata al punto giusto, ma mentre chiudeva il forno, il suo polso colpì l’interno rovente dello sportello e un dolore acuto le strappò un’esclamazione di sorpresa e disappunto. Abbandonò la teglia sul tavolo di legno scuro ed esaminò la ferita: una sottile striscia rossa le attraversava la pelle delicata del polso. La scottatura bruciava e pulsava a tempo col suo vecchio cuore, pieno di toppe e stanco di darsi da fare per mantenerla in piedi. La donna, guardando il segno cremisi, non potè fare a meno di pensare ad un’altra scottatura che tanti anni addietro aveva occupato quello stesso posto. Gli occhi grigi si riempirono di lacrime, mentre la mente le tornava a quel terribile giorno.
Erano gli anni della guerra. Mary Lou era una graziosa e fresca sposina che, appena due mesi dopo il matrimonio, aveva dovuto vedere il suo adorato giovane marito partire per andare a combattere. Le aveva giurato che sarebbe tornato. Per lei. E Mary Lou, ogni giorno, ascoltava alla radio le notizie sugli scontri, guardando fuori dalla finestra, sperando di scorgere suo marito arrivare trionfante dal vialetto, per abbracciarla e vivere con lei per sempre. Ma ogni giorno che passava non le portava indietro il suo tesoro.
La mattina in cui non stava osservando il vialetto, qualcuno arrivò. Mary Lou stava preparando una crostata. Era felice. Aveva appena scoperto di essere incinta! Avrebbe fatto una sorpresa stupenda al suo Tom. Proprio mentre tirava fuori il dolce dal forno, suonarono alla porta. Lo stupore la fece sussultare e il suo polso liscio e candido colpì lo sportello rovente. Un lungo e sottile segno cremisi le si disegno sulla pelle. Mary Lou, incurante del dolore, corse ad aprire, pronta a lanciarsi tra le braccia di suo marito, finalmente di ritorno da quell’orribile e mortifera guerra. Ma non fu Tom a vedere il suo bel viso raggiante, né il suo nasino sporco di farina, né il grembiule colorato che le copriva il vestitino di cotone azzurro cielo. Sulla soglia c’era, sì, un soldato, ma non suo marito. E a giudicare dal suo sguardo triste, quel giovane soldato non portava buone notizie. Il sorriso di Mary Lou si congelò, il suo piccolo mondo di vetro variopinto cadde a terra, in un’esplosione di frammenti taglienti. Suo marito era morto per la patria, e tutto ciò di lui che le potevano restituire erano una medaglietta e una bandiera americana. Mentre il soldato parlava a fatica di onore, coraggio e orgoglio, Mary Lou gli cadde tra le braccia, svenuta, incapace di accettare di essere rimasta sola. Quando riaprì gli occhi erano passati tanti anni, ma continuava a soffrire come quel giorno. Non aveva mai smesso di amare il suo Tom e quella scottatura bruciava più che mai, come uno squarcio nel petto, come una pallottola in testa, come anni di solitudine e sacrifici, come la perdita dell’uomo della sua vita a causa della guerra.

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