La bella e la bestia

La bella e la bestia di Giovanna Armenio

Tanto tempo fa, in un piccolo paese dell’entroterra siciliano, viveva un uomo insieme alla moglie e alle tre figlie. Le tre figlie erano bellissime, soprattutto la maggiore che tutti soprannominavano Bella, suscitando non poca invidia nelle due sorelle e in tutte le ragazze del paese. Bella era una fanciulla d’animo dolce. Sul suo bel viso roseo, incorniciato da lunghi riccioli ramati, splendevano due amabili occhi verdi. Tutte e tre le sorelle potevano vantare tanti spasimanti, ma mentre le due più giovani allontanavano indistintamente chiunque perché desideravano sposarsi con un nobile, Bella, finita la messa o durante le feste di quartiere che ogni tanto venivano organizzate, conversava con i giovani che le si avvicinavano e poi li rifiutava con gentilezza. Un giorno il padre comunicò alla famiglia che l’attività di sartoria non procedeva egregiamente. Era un periodo difficile e, come dappertutto, a volte nessuno entrava in negozio per giorni interi.
“Figliuola” disse poi voltandosi verso Bella “è arrivata l’ora di maritarti. Tanti uomini benestanti e ricchi di belle virtù hanno messo gli occhi su di te; devi solo scegliere chi ti piace di più. Abbiamo bisogno di denaro e tu non sei più un’adolescente. Ad una certa età non trovare marito potrebbe essere una sciagura.”
La madre, donna parecchio astuta e superba, propose al marito di fare un annuncio agli uomini del paese. “Chi porterà un dono unico e raro alla mia Bella l’avrà in sposa.”
Tutti furono entusiasti dell’idea, soprattutto le due sorelle avide che finalmente si toglievano Bella tra i piedi e potevano godere di tutte le ricchezze che gli uomini avrebbero portato in dono. Pochi giorni dopo a casa di Bella arrivarono i primi pretendenti con tanti svariati doni. Alcuni portarono oro e stoffe pregiate, altri spezie di paesi lontani, altri ancora bauli colmi di ricche doti. A omaggiare la bella fanciulla fu anche un uomo dalla folta peluria sul viso e dai lunghi capelli increspati. S’intravedevano a malapena gli occhi: due minuscoli e misteriosi puntini azzurro cielo.
Una mattina Bella si recò dal padre e lo supplicò d’ informare la cittadinanza della sua prematura morte. Poi si voltò e uscì dalla stanza. L’uomo rimase sbalordito, ma poichè considerava la figlia saggia e intelligente fece come gli fu chiesto. Nei giorni seguenti i pretendenti di Bella, infuriati, reclamarono i propri doni. Solo la bestia si recò a casa della fanciulla, in lacrime, per esprimere il proprio compianto ai genitori per la prematura dipartita della figlia.
“Padre, egli sarà il mio sposo.” disse Bella con fermezza e gioia.
Il padre solo allora capì perché la figlia gli avesse fatto quell’assurda richiesta.

19 Risposte a “La bella e la bestia”

  1. Brava,partendo solo dal titolo hai ricostruito una bella fiaba classica. Se ci fosse stata almeno una scenetta “forte” sarebbe stato meglio, ma lo voto lo stesso.

  2. Voto questo testo Giovanna mi inchino davanti alla tua bravura!!! Complimenti!!!

  3. Voto questo testo.

    Storia eccezionale, scritta in maniera superlativa.
    Bravissima!

  4. Voto questo testo.
    Bella la storia! Non immaginavo la fine mentre leggevo, il che è un segno positivo in quanto, come un buon brano deve essere, ti suscita la curiosità di andare fino in fondo per scoprire cosa succede :))

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