Bugie allo specchio di Daniela Cavone

Bugie allo specchio di Daniela Cavone

Tema: La bugia e Il peso di vivere

Ci incontriamo in quella stanza della casa che fa più silenzio delle altre. E’ la camera da letto, discreta e taciturna. Mi avvicino a lei con passi scalzi ed incerti. Ho lo sguardo basso e mi ostino a mantenerlo, per paura di incrociare i suoi occhi. Mi spoglio dell’abito sgualcito che ha assorbito il sudore della mia giornata vissuta tra sogni e ricordi. Non c’è sapone che lavi via dal viso i segni delle lacrime che, scivolando, hanno solcato le guance. Lo so, lo so bene, non sono bella da guardare. Non adesso che è sera, che non ho il nero sulle ciglia, né il rosso sulle guance e sulle labbra. Sono nuda, completamente nuda. Spoglia di vestiti e di pensieri, così come mi conosco solo io, così come mi conosce solo lei.
Trovo il coraggio di sollevare lo sguardo.
Mi sorride falsamente ed io le rispondo nello stesso identico modo.
Tutto attorno è silenzio, ci siamo solo noi.
Noi e la nostra nudità.
“Guardami!”, sembra dire, ma non lo dice.
“Guardami!”, è quello che immagino voglia urlarmi, ma non può parlare.
Così faccio: la osservo, la scruto.
Mi piace. Sì, adesso mi piace. Ha i capelli lunghi, neri e mossi che le ricadono sulle spalle. La pelle è chiara e contrasta con il colore profondamente nero degli occhi. Non l’avevo mai guardata così, mi ero sempre rifiutata di farlo, per pudore e per vergogna. Ora la cerco, la voglio, la desidero. Vorrei abbracciarla, perché mi fa tenerezza, forse pena.
“Finalmente”, dice lei, “Ti sei decisa a lasciarti andare”.
Faccio una piroetta, poi strizzo l’occhio e le lancio un bacio. E’ una sorta di rituale per dimostrare che sono sicura di me, che non ho più paura.
Allungo la mano sul comò e accendo la piccola radio vintage, per sentirmi più a mio agio. So che stiamo per parlarci, per svelarci la verità dopo un mare di bugie.
“Mi hai evitata per una vita intera”, comincia lei. “Non mi hai mai guardata dentro fino in fondo, ti sei sempre fermata in superficie, senza andare oltre, laddove avrei voluto tu arrivassi. Mi hai raccontato bugie su bugie. Ogni volta in cui ti agghindavi e ti facevi bella, mi guardavi in quel modo che voleva farmi tacere, zittire. E ti sentivi superiore, ma io so che era tutta scena. Ti mascheravi per nascondermi la tua vera identità. Fingevi di essere sicura di te stessa, ma non era affatto così”.
Io non riesco a proferire parola e la guardo, nello stesso identico modo in cui mi guarda lei.
“Ma come si può?”, continua. “ Com’è possibile sopravvivere ad un mare di bugie che ogni giorno diventa sempre più grande?”
Avverto un forte senso di nausea e vorrei fuggire, nuda, così come sono, senza neppure rivestirmi.
“Hai mentito con una tale abilità, da riuscire a credere tu per prima alle bugie che hai raccontato. Mi hai detto che ce l’avresti fatta, che avresti superato le tue debolezze, che avresti imparato ad accettare i miei difetti: il naso adunco, la fronte alta e rugosa, gli zigomi troppo sporgenti, il seno enorme, i fianchi troppo larghi, la mia taglia extralarge. Ti vergognavi di portarmi in giro, ti preoccupavi di nascondermi in abiti larghi e di farmi indossare una maschera per sembrare ciò che in realtà non sono. Non mi hai mai amata, anzi. Hai cominciato a spegnermi, giorno dopo giorno, lentamente, fino a quella fatidica mattina…”
Mi guardo i polsi, li guarda anche lei.
Sono fasciati dal peso di vivere che si è manifestato in tutta la sua veemenza.
“Hai tentato di uccidermi. Non ci sei riuscita.”
“Perdonami, ti supplico, perdonami!”
Ci guardiamo ancora io e lei, poi scoppiamo in lacrime.
“Io sono lo specchio della tua più grande bugia. Hai raccontato a te stessa che la felicità è nell’apparire, ma da sempre voglio dimostrarti il contrario. Per questo, quando mi guardi, ti restituisco di riflesso un’immagine che non è quella che tu vorresti. Ti rimando l’immagine della genuinità, della realtà, di quello che sei realmente non solo fuori, ma anche dentro. Mi hai sempre odiato per questo. Quella mattina, quando hai tentato di ucciderti, incidendoti i polsi con una lametta, io ero qui, nella tua camera da letto. Ti sei specchiata mentre commettevi il gesto e ad un tratto, finalmente, hai capito. Stavi ammazzando la tua forma ma anche il tuo contenuto, la tua essenza. Ti sei fermata, lo hai fatto in tempo, perché io ti ho ricordato che puoi vederti bellissima se provi a guardare oltre la fisicità riflessa dalla mia superficie lucida”.
Mi chiudo le orecchie con le mani, come se davvero lo specchio mi stesse parlando. Scuoto la testa di qua e di là, poi urlo. Scoppio in lacrime, piango senza riuscire a smettere. Mi stendo sul letto e mi addormento, nuda.
Al risveglio è un nuovo giorno. C’è il sole che filtra appena dalle persiane, disegnando un quadrato giallino tra il letto e lo specchio appeso alla parete. Mi sollevo, guardo lei dentro lo specchio, guardo me. Siamo una sola persona. E’ vero, le ho raccontato una bugia dietro l’altra e poi l’ho tradita, mi sono tradita, tentando il suicidio. Adesso, però, è tempo di ricominciare. Guardo ancora lo specchio: se mi sorride, vuol dire che io sorrido. E’ tempo di guardare oltre l’immagine riflessa, è tempo di guardarmi dentro. Basta con le bugie: non mi piaccio, non mi sono mai piaciuta, ma posso migliorarmi…e soprattutto posso amarmi, a cominciare dall’interno, per liberarmi piano piano del peso di vivere.
Voglio provarci, adesso davvero voglio provarci.
Non voglio più fingere di essere quella che non sono, non voglio più vivere sotto una coltre di menzogne, che a lungo andare schiacciano e uccidono. Voglio essere me stessa, libera, serena.
Ha ragione lei, ha ragione lui, il mio specchio. Sarò quel che sono, senza più bugie.

17 Risposte a “Bugie allo specchio di Daniela Cavone”

  1. Brava Daniela, una storia ben scritta e ben strutturata!
    … ovviamente si sa che almeno gli specchi dicono sempre la verità, perfino quelli con ruoli un po’ ambigui come il famoso “specchio delle mie brame. 😀

  2. E’ vero. Il rivelarsi alla fine conferisce al testo sapore di verità

  3. voto questo testo perfetta descrizione chapeau 🙂

  4. voto questo testo
    Il confronto con se stessi è il più arduo, ma se si supera si è vinta un’importante battaglia. Brava Daniela è molto bella.

  5. Per votare un testo bisogna apporre, nella sezione dedicata ai commenti, nella pagina del pezzo che si desidera votare la scritta “Voto questo testo”.
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