Un istante rubato di Elisabetta Bagli

Tic tac, tic tac…
i tasti sotto le mie dita.
Parole non dette, non scritte
riempiono la stanza mentre mi osservi,
apparentemente distante.

Il respiro dei tuoi occhi è su di me.
Un bisbiglio, un invito.
Ti abbandoni a me,
alla mia mente, alle mie dita.
Sì, decido io.
Sì, scrivo io.

Non resisti, ti avvicini.
Le tue mani si ammorbidiscono,
lentamente scivolano sugli stessi miei tasti,
sfiorano la mia pelle.
Sorrido e tu sorridi.
Sorrido e indovino i tuoi pensieri.
Sorridi e vedi la mia vita.

Ti sento entrare.
Ora conosci i miei movimenti,
mentre rifletto.
Ora sai come sono mentre scrivo,
lontano da te, per te.

Un istante rubato
e oggi la mia immagine evocata
è realtà davanti a te.
Un istante rubato e
scolpisci il mio volto fisso sullo schermo,
nella tua anima.

Mi leggerai.
Ricorderai me,
seduta accanto a te.
Ricorderai me
nell’istante che, insieme,
abbiamo rubato alla vita.