Amicizia: dal mondo virtuale al mondo reale di Angelo Francesco Anfuso

Premessa

Sin dai tempi più remoti, il concetto di Amicizia si è mantenuto sempre puro nel suo intimo significato, nella sua Essenza. Molti saggi luminari, filosofi, scrittori, letterati, hanno sempre avuto almeno un argomento inerente al valore della virtù dell’amicizia.
La natura, la sue essenza è immutata nel tempo, ma sono mutate le diverse modalità con la quale essa fiorisce. Dall’Ethica Nichomachea di Aristotele, alle Lettere a Lucillo di Seneca, ecc., in cui l’amicizia viene equiparata ad una nobile virtù. Una virtù fondamentale per l’uomo, poiché nessun uomo amerebbe essere da solo, anche se avesse qualsiasi forma di ogni bene.
L’amicizia è un bene per l’uomo, e buono deve essere l’amico, capace di condividere ogni pensiero.
Vi sono diversi tipi di amicizie, ma ci sono diversi modi per far si che questa virtù venga, come ha sostenuto il dotto filosofo, indispensabile per il bene e la felicità dell’uomo. Oggi, nel XX secolo, una modalità di avere amici è la ricerca tramite il web, che da per una causalità si arriva a qualcosa che va ben oltre la semplice virtualità.
Questo è il mio punto di partenza, per esporre il mio piccolo racconto sull’Amicizia in rete.
Anche se sono trascorsi centinaia di anni, il pensiero dei nostri luminari saggi è sempre presente, poiché sin dall’antichità, hanno fatto si che le generazioni future fossero preparate.
Adesso vi racconto:
correva l’anno 2000, anno in cui per la mia prima volta ho ricevuto un personal computer come regalo.
Non avevo molta esperienza sull’utilizzo di tale strumento, tanto meno la conoscenza del web.
Una sera, trovandomi a casa di un amico, ho visto che utilizzava internet, il quale gli permetteva di conoscere gente e dialogare.
Fui molto incuriosito, e, non pensandoci più due volte, la sera successiva iniziai a navigare per il web e cercare dei siti che mi permettevano di dialogare nella massima libertà.
All’interno di un portale internet trovai una chat suddivisa in diverse stanze. Ad ogni stanza corrispondeva una regione.
Sinceramente non mi aspettavo nulla, visto che era un mondo tutto virtuale, ma a distanza di pochissimi giorni venni contattato da un nickname che non era della mia regione (Sicilia) ma bensì dalla Toscana
Nemmeno dieci minuti, e mi contatta in privato.
Iniziamo a parlare, a conoscerci, quello che facevamo nella vita, i nostri studi, le nostre passioni, insomma, parlavamo come se fossimo amici di lunga data, ma in effetti ci eravamo conosciuti solo pochi minuti prima.
Si è venuto a creare un certo feeling, era piacevole conversare con lui, infatti restavamo a parlare ore e ore, senza mai guardare l’orologio.
Ogni giorno era un appuntamento fisso, talmente forte era la voglia di parlare che per un bel periodo ci siamo completamente alienati un po’ dai nostri amici reali.
Il nostro incontro virtuale inizia a diventare sempre più forte, come se prendesse forma, immagine, come se si incarnasse un qualcosa di veramente sublime, ossia il concetto di Empatia, molto amato e discusso dalla cara Edith Stein (la mia filosofa preferita). “L’essenza dell’atto che sta alla base di tutte le forme attraverso le quali ci accostiamo a un altro”. In un certo senso, è identificabile con la partecipazione emotiva, la condivisione di un affetto vero e proprio.
Siamo entrati in perfetta sintonia fin dal primo momento, incarnando su noi stessi i sentimenti l’uno dell’altro, di amore, odio, compassione, nostalgia ecc.
Insomma, ognuno era il riflesso dell’altro in tutta la sua Natura ed Essenza.
Il tutto era interessante, ma la cosa più bella e che a distanza di sei mesi circa, abbiamo deciso di incontrarci.
Finalmente è arrivato il grande giorno, mi trovavo in Toscana da parenti, e, in quella circostanza ci siamo conosciuti dal vivo.
È stata un’esperienza unica nel suo genere, ricca di molteplici emozioni ma soprattutto piena di gioia.
È la genesi di una grande amicizia in cui man mano si solidifica nel tempo, sempre più forte, in cui maturano soddisfazioni uniche nel suo genere.
Ovviamente ci vedevamo sempre in chat, continuavamo a conversare, raccontarci sempre ciò che facevamo, ci rendevamo sempre partecipe di tutto, entrando anche nelle nostre intimità più nascoste, che magari a molti amici d’infanzia non avevo detto, magari per timore di chi o di che cosa…

Non c’era nessuna censura nei nostri discorsi, anzi, ci aiutavamo e ci consigliavamo a vicenda.
Sono trascorsi quindici anni da quell’incontro virtuale, ma oggi, siamo più uniti che mai.
Non ci facciamo sfuggire nessuna occasione per vederci, anzi appena uno dei due è libero si precipita subito dall’altro come un fulmine.
Non si può comprendere quello che abbiamo vissuto e che continuiamo a vivere, perché la nostra amicizia è nata nella purezza di una notte, nella bontà di due cuori, all’interno di una piazza virtuale: il web.
Ci siamo ritrovati in tutto, nonostante i nostri difetti, ma quello che ci ha unito è stato il desiderio di conoscenza. Forse un po’ di curiosità,
Molti pensano che il mondo virtuale è un mondo fatto di molta gente falsa, in cui le maschere pirandelliane vanno di moda. Ma noi, siam del parere, che non tutti lo sono. Ci sono tante persone, che come noi, hanno conosciuto gente garbata, con i quali hanno iniziato a vivere un pezzo della loro vita, della loro storia.
La nostra amicizia inizia virtualmente, e man mano si è incarnata nella realtà.

Oggi siamo inseparabili, dire che ci amiamo è ben poco.
Concludo con una celebre frase dello Stagirita:
“Cos’è un amico? Una singola anima che vive in due corpi”.