Le mollò un ceffone che la fece cadere dalla sedia. E con un rumore secco si alzò dalla sua… la prese per i capelli,la schiaffeggiò ripetutamente e cominciò ad inveire con parolacce e minacce <> le urlò così forte nelle orecchie che lei deve essersi sentita i timpani andare in frantumi.
Di peso la sollevò e trascinandola in camera da letto, continuò ad urlare la sua rabbia.
Sapeva già come sarebbe andata a finire e decise che tapparsi le orecchie stavolta non sarebbe bastato…
Le urla l’avrebbero perseguitata ancora la notte e lei non riusciva più a distinguere gli incubi dalla realtà.
Si alzò dal letto e si mise dietro la porta, sperando che il cattivo si accontentasse di aver interrotto la cena.
Origliò, qualche minuto di silenzio e sobbalzò all’urlo di lui <> ormai s’era spinta oltre,stava spiando attraverso la porta socchiusa.
Fino che non diventò un flebile sussurro.
Poi finì.
Cadde nel sonno. Lei se lo scrollò di dosso,aveva finito le lacrime. Si diresse in bagno e si lavò di dosso quello schifo…
Tania portò la sua Barby e la sua bambina fuori dalla casa delle bambole e disse loro <>
Marta guardò sua figlia dalla fessura della sua cameretta… la guardò mettere in scena la sua vita e si disse che no, non dormiva Tania quando succedeva questo.