Scomponiti di Regina Re

E chi non compra un vino per l’etichetta, un paio di scarpe per il tacco ed una donna per il suo culo? E’ un lusso diciamocelo, l’esagerazione concessa all’occhio, una lussazione dell’oggetto, la visione parziale di zone buie illuminate. Il resto è noia e ripetizione, un fritto misto dell’interezza, un corpo scomposto, ad ogni parte un numero.
Il più alto al centro.
Calamita mi tiri, quattro frecce, ferma la macchina che fai il botto.
Non ti specchiare che ti puoi vedere. Non guardarti negli occhi, occhio è confronto che non reggi. E’ un lusso che non ti puoi permettere. Sentiti vivo in questo istante, quando freccia e croce sono simboli di corpi diversi. Una concentrazione di organi.
Il sole in un pozzo di gesti e movimenti.
E più sei pieno di vuoto e più ti svuoti riempiendo.
Vola farfalla, vola e lasciati ammirare
Che la polvere si perde in un battito di ali