Giochi d’ombre di Gianluca Frangella

La musica ondeggia lentamente nella stanza. Suonano le note contro le pareti, rimbalzano, si scontrano e penetrano la mente di chi le ascolta. Segretamente penetrano il corpo, e assorbite dalla pelle, iniziano, lente, a scorrere nel sangue. Ombre di candela si cercano, si uniscono, si fondono. Il morbido seno si delinea in curve dolci, che ora vengono afferrate da una mano. Profili di corpi scivolano lungo la bianca parete, e con discrezione, nel gioco di luci ed ombre, ora si fondono al buio degli occhi di chi non può vedere. Si afferrano e i visi si incontrano, si uniscono in un bacio, e ora, adagio, i baci di un uomo scivolano sul corpo di donna col capo rivolto verso l’alto, a richiamare attenzione al collo. Dondolano i capelli, spogli di forme, bidimensionali, nel continuo gioco di ombre, mentre il seno spunta di nuovo, tondo e morbido, lasciato dal bacio dell’uomo. Ora è sulla pancia, le sue mani abbracciano il corpo della donna. Scende lentamente, guidato da note melodiche che riempiono la stanza. La donna solleva una gamba, la mano dell’uomo l’afferra. Ora lei prende il suo capo e lo spinge verso il suo corpo, lui si lascia andare al consiglio del piacere dettato dal momento. E la lingua, lieve, suona i tasti dell’immenso piacere; risale la sua bocca sul seno, mentre le mani accarezzano le cosce.
Lei china il suo viso sopra il suo capo. Ora tutto il suo seno e nella sua bocca, morsi pregni di passione su capezzoli irrigiditi dalla voglia di essere posseduta, cadono le note ancora.
La gamba dal braccio continua a levarsi verso l’alto. L’uomo è in ginocchio, davanti a lei. La gamba sale sulla sua spalle. Nel bidimensionalità del gioco d’ombre, baci roventi accarezzano labbra infuocate. Il piacere del suo sesso è lava di un vulcano che sta per eruttare. Il piede si distende, segno di rigidità di un orgasmo bramato. Mentre le ombre ora si muovono con leggeri scatti, quasi isterici, quasi incontrollati. Le note suonano, i baci scivolano, le labbra mordono, si afferrano, e le ombre si uniscono si dividono, si afferrano si rincorrono. Lei scivola sul pavimento, le ombre si fondono, si cercano di nuovo e ora di nuovo scappano. La sua bocca sul suo sesso, risale verso l’alto, e ora di nuovo, l’ombra del suo seno, si mescola con l’uomo. Le gambe si sollevano, lui si distende sul suo corpo…