Un sogno per vincere la noia di Luisa Cagnassi

Un sogno per vincere la noia

Tema: L’amante immaginario

Autore: Luisa Cagnassi

immagine tratta da Pexels

Pesa la statica quotidianità a una giovane donna. Ad Anna non manca nulla, ha un marito che ama, una bimba deliziosa, Giulia, e tanto tempo per sognare emozioni che scuotano la noia di una routine solo utile a spegnere l‘entusiasmo. Sovente la notte sogna avventure stravaganti, ma anche incubi, a volte.

Una notte Anna, intraprende per caso un sogno che le sembra molto realistico.
Un giovanotto, vedendola in difficoltà, l’aiuta a sistemare le borse della spesa nel bagagliaio dell’auto.
«Permette signora? Credo le occorra un aiuto» afferma, afferrando le buste che le stanno per cadere.
Anna arrossisce e gli sorride intimidita dalla proposta imprevista. Lo osserva: è giovane e attraente, ha occhi scuri e profondi che potrebbero far perdere la ragione.

Mentre l’uomo sistema la spesa, si domanda se non fosse colpa dagli short indossati la mattina. A quarant’anni, nonostante il fisico perfetto, potrebbero sembrare inadeguati, ma li indossa con tale disinvoltura, da attirare gli sguardi altrui.
Il sogno produce in lei una imprevista carica di adrenalina: è in fibrillazione.

«Carlo, piacere di conoscerla» si presenta lui, tendendole la mano mentre chiude il portellone della Jeep.
«Prego? Oh, mi scusi! Anna, il mio nome è Anna, facile da ricordare, no?» Perché sottolinearlo? Pare essere un invito. Ma, in fondo, che male c’è?
«Anna, posso offrirti un caffè » propone il giovanotto confidenzialmente.
«Dovrei offrirtelo io, per ringraziarti» risponde lei con prontezza.

Il locale le è famigliare, non ricorda altro. È molto attratta dal savoir faire dell’uomo.
Il susseguirsi dei fatti è confuso ma, a un certo punto, Anna si trova stretta tra le braccia di Carlo che la bacia voluttuoso, da toglierle il fiato.
«Anna, cos’hai stai male?» la richiama alla realtà il marito, ignaro.
«Tranquillo Marco, è solo un sogno» In verità è a disagio per via dei turbamenti percepiti.

Una doccia rigenerante e la sua giornata sembra rientrare nella normalità. Invece, Anna, essendosi invaghita, intende incontrare Carlo un’altra volta: è stato troppo breve il loro incontro.

La sera si concede a Marco con insolito trasporto. Eccitata, gli manifesta desideri repressi. Una notte memorabile, ma nella sua immaginazione non è il marito quello che la fa estasiare, ma Carlo. Respira il suo profumo e bacia le stesse labbra che l’hanno scossa nel sogno. Con tutta se stessa si dona all’amante del miraggio.
Marco la osserva con occhi diversi, inebriato: certo, lui non sa.

Carlo diventa per Anna un’ossessione. Lo vede ovunque e sovente inventa strane scuse per appartarsi, sperando di incontrarlo anche di giorno. La volta seguente, nel delirio, Carlo appare subito, è su di un letto rivestito da lenzuola nere cosparse di petali di rosa. Quella notte conosce le carezze eccitanti del suo amante. Una passione forte, dove tutto l’erotismo della donna si esprime attraverso l’immaginazione. Per questo al mattino si sente diversa, appagata. Una donna nuova, determinata.

Anna dimentica la realtà, e rivive carnalmente tramite Marco ciò che accade ogni notte. Lo cerca, e fanno l’amore ogni volta con maggiore intensità. Pare ammaliata, avvolta da una luce incredibile, radiosa. Il lato positivo è il rapporto di coppia, decisamente migliorato, anche se Marco nutre qualche sospetto a causa dei cambiamenti sorprendenti di Anna.

«Papà, cosa è successo alla mamma? Si comporta in modo strano» Se ne è accorta anche Giulia. Marco si pone domande, e segue i passi di Anna: indaga inutilmente.
Marco, una notte resta sveglio. Sa degli incubi che tormentano la moglie. La sente parlare e gemere, ma ora deve sapere di più.

Carlo non manca l’appuntamento nella fantasia di Anna: ogni volta il luogo è diverso. Ora sono sul divano barocco di una villa settecentesca. Lui accoglie la donna con una sensualità irresistibile, poi inizia a spogliarla piano, le bacia il collo, i seni e lei è immersa nel piacere.
«Sì Carlo! Ancora, continua, ti prego» madida di sudore allarga le braccia lo stringe a sé.
Marco intuisce, non la interrompe, sta al gioco fingendosi l’amante immaginario, quello capace di spegnere la noia del loro rapporto. Una notte sublime dove Anna e il marito esprimono senza pudori tutto l’amore e la passione celati sino allora.

Al risveglio, Marco tace, abbraccia forte la moglie. Anna non sospetta la complicità del marito, è semplicemente felice. La mattina accompagna Giulia dalla nonna e si reca al supermercato libera di elaborare i giochi della fantasia per i futuri incontri. Si avvicina alla Jeep e apre il portellone per sistemare le borse quando, una voce alle sue spalle replica: «Permette signora? Credo abbia bisogno di un aiuto» Poi il silenzio.

Anna prova un tuffo al cuore: com’è possibile? Ha quasi timore di voltarsi, ma la curiosità è più forte. Di fronte a lei trova il sorriso aperto di Marco.
«Non sono geloso dei tuoi tradimenti, se nel gioco sono io ad avere la meglio. Sei fantastica!»

A volte, occorre il coraggio di cambiare, porsi delle domande, se si ama intensamente qualcuno.

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