Si va al mare di Stella Castolo

Si va al mare

Tema: un urlo in mezzo al mare

Autore: Stella Castolo

immagine tratta da web

Andrea stava andando al mare. Il giorno prima si era così ostinato a volerci andare, che aveva passato tutto il tempo ad infastidire la mamma con i suoi dispetti e a fare opere di convincimento più assurde. Non era un bambino cattivo, anzi, era un tenerone simpatico, educato, ma con una vivacità estrema, tanto da dare preoccupazioni per il suo continuo ‘mettersi nei guai’.
«Non è colpa mia» ripeteva ogni volta.
Madda, sua madre, era ormai disperata ed esasperata. L’irrequietezza metteva a dura prova la sua calma. Dopo otto anni dalla sua nascita aveva già collezionato agitazioni e magre figure, rincorrendo suo figlio in ogni marachella o guaio nel quale si andava a cacciare. Ne combinava tante. Fra le cose innocue che lei non sopportava, perché imbarazzanti, era l’essere chiamata dalle altre mamme, che divertite ricevevano come regalo dai loro figli i suoi rossetti, perché lui li barattava con le figurine. Ovviamente
Madda non sapeva dove mettere la faccia dalla vergogna. Lei, così compita e che odiava essere al centro dell’attenzione.
Era molto riservata e spesso si trovava a dire: «Ma da chi avrà preso?»
La cosa preoccupante però era quando accadeva qualcosa di più grave, fortunatamente fino a quel momento finita sempre bene. Una volta Andrea si arrampicò sull’armadio servendosi dei cassetti del comò che gli fecero da scala e tutto questo per far vedere quanto fosse bravo. Solo che quando Madda entrò nella stanza, lui perse l’equilibrio andando a sbattere sui cassetti. Prognosi riservata di sei giorni, con quaranta punti di sutura sullo sterno. Miracolato e rinato una seconda volta.
Lei e suo marito non erano così e l’educazione che cercavano di dargli era sempre impostata su cose corrette e basata sull’essere né troppo permissivi e né troppo rigidi, proprio per evitare l’effetto contrario. Loro non erano mai stati irrequieti da piccoli, lui invece sembrava appartenesse ad un altro pianeta.
Erano in macchina e Madda iniziò con le raccomandazioni.
«Per favore, fai il bravo e non farmi ripetere le cose cento volte».
«Sì mamma, lo prometto» con il fermento di arrivare.
«Regola importante, non urlare, sai che mi dà fastidio, non bisogna disturbare i vicini».
«Siamo arrivati?»
«Mi stai ascoltando?»
«Sì mamma, farò il bravo come sempre».
Con una smorfia nascosta e non convinta, Madda svoltò a destra per la stradina che portava al Lido.
Arrivati.
Il mare era calmissimo, una tavola.
Posarono le loro cose e Andrea si spogliò subito.
«MAMMA POSSO ANDARE A FARE IL BAGNO?»
«Cosa ho appena finito di dirti poco fa?»
«Posso andare a fare il bagno?» bisbigliando.
«Non devi allontanarti, cerca di stare dove posso vederti, non urlare e quando ti dico di uscire, esci!»
«SÌ MAMMA» correndo felice, alzando la sabbia e sporcando l’asciugamano del vicino.
«Mi scusi, sono mortificata» esclamò a disagio.
«Non si preoccupi» rispose con comprensione il signore.
Si sedette sulla sdraio con lo sguardo fisso sul mare.
Ogni tanto Andrea la salutava e lei rispondeva con un sorriso. Sapendo di essere sotto lo sguardo vigile della mamma, si tuffò sott’acqua battendo i piedi con foga.
«MAMMAAA HAI VISTO COME SONO BRAVO?» orgoglioso più che mai.
Madda accennò un sorriso portandosi l’indice alla bocca in segno di ‘silenzio’.
«MAMMA GUARDAMI!»
Come non detto.
Andrea riprese con le sue acrobazie.
Si fermò un venditore ambulante sul bagnasciuga occupando la visuale. Madda iniziò ad ondeggiare a destra, poi a sinistra, ma non riusciva più a vederlo.
«Sicuramente fra un po’ lo vedrò sbucare da un lato, non riesce a stare fermo in un punto» pensò.
Ma si sbagliò. Si rese conto che Andrea era bravo, anche se in quel momento avrebbe voluto non lo fosse. Si mise alla rinfusa i sandali e si alzò. Improvvisamente delle urla dal mare attirarono la sua attenzione. Una folla in tumulto si formò a riva, creando agitazione sulla spiaggia.
«Annega, annega!»
Panico.
Madda non ci vide più, corse perdendo il sandalo destro ma non le importò, doveva raggiungere suo figlio.
«MAMMAAA»
Lo sentiva gridare, ma non lo vedeva, mentre la riva le sembrava irraggiungibile, anche se a pochi metri da lei.
«È Salvo» udì da un anziano.
Arrivò sul bagnasciuga, mentre Andrea impaziente e lontano dall’accaduto saltava e le faceva cenno con le braccia. La scena più bella del mondo. Lui era lì e la felicità nel vederlo sano e salvo fu immensa.
«MAMMAAA…» le tremavano le gambe.
La vista le si annebbiò e lo spavento iniziò a farsi sentire.
«… POSSO MAMMA?» continuava ad urlare, ma i suoni erano ovattati.
Non le importava che stesse urlando, erano le parole più dolci, anche se incomprensibili. L’unica cosa che poté pensare è che era il bambino più bello del mondo ed era la sua vita.
Alzò una mano in segno di assenso, mentre gli sorrideva con la felicità nel cuore.
Lui, ignaro di tutto, felice fra le onde e libero da ogni preoccupazione le sorrideva con lo sguardo da furbetto.
In quel momento gli avrebbe perdonato tutto.
«MAMMAAAAA, L’HO FATTAAA.»
Quasi tutto.

2 Risposte a “Si va al mare di Stella Castolo”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.