Sei tu, Musa assente dai mille volti
ad aver letto nel mio cuore i versi
di troppe notti senza stelle accese
di troppi giorni con la nebbia addosso.
E ho scritto il tuo silenzio di frastuono
fingendo le risposte mai trovate
diverso era il tuo nome in ogni sguardo
perché chiamarti era un gridare muto.
E adesso più non cerco il tuo profilo
nel cielo tratteggiato del tramonto
e quando cala il buio sulle attese
non resta che il riflesso nel mio specchio.