L’idea più difficile di Morris Maggini

L’idea più difficile

Tema: 7 foto per 7 giorni – Beatrice Maccelli

L’Inverno ha da poco chiuso le porte e lascia il posto a una giovane Estate che, appena arrivata, ha il vezzo di farsi chiamare con un nickname: Primavera. Come se non sapessi già chi sei…

Alle otto di mattina il porticciolo è ancora fresco dell’odore di pesca di qualche ora prima, ma ha il pregio di essere deserto. Le barche ormai vuote e parcheggiate hanno ancora fresco l’odore della pesca di qualche ora prima. Poco più in là, un tratto d’arenile sabbioso e ghiaioso. Qualche scoglio affiora qua e là, come se fosse il posto giusto per le montagne dove mandare i propri piccoli in vacanza a fare le sabbiature.

In realtà non è affatto deserto. Il padrone di casa, il mio Fratello maggiore, il Mare mi accoglie con lo sciabordio delle onde sulla battigia. Arrivo sul mio scoglio preferito e mi siedo, accolto da una brezza che si fa respirare a pieni polmoni e ad occhi chiusi.

Tolgo gli occhiali da sole e li poso nello scoglio lì vicino. È in quel momento che mio Fratello si accorge delle lacrime. Smette di parlarmi e cerca di fare arrivare delle onde a forma di sorriso.

Che stupidi, quelli che nel Mare vedono solo l’acqua…

Il crepitio delle onde sui sassi richiama la mia attenzione.

Sì, Fratello, l’ho chiusa ieri sera. L’ennesima storia che non ha avuto il coraggio di darsi una maiuscola e diventare Storia, un altro castello crollato ancora prima di calare il ponte levatoio.

D’improvviso un’onda più lunga delle altre arriva a bagnare i miei piedi.

Che brividi, Fratello, sentire la tua voce. Beh, mi stai facendo una domanda complicata. Vuoi davvero sapere come fa una persona triste a rallegrare gli altri? Se ti dicessi che è una maschera mi inonderesti: lo so che odi la retorica. È una condizione, mio caro: si provoca un sorriso per non far passare il freddo che si ha dentro. Chiamalo dono, se vuoi, ma non è una maschera. Una maschera si può togliere, un dono no.

Arriva un’altra onda, sento meno freddo di prima ai piedi.

Non ne hai di domande semplici, oggi? Sì, c’è qualcuno che non sono mai riuscito a far sorridere: la mia Tristezza. Pur con tutta la mia fantasia, questa è sempre stata l’idea più difficile da realizzare. Però riesco a scherzarla spesso. La prendo a braccetto e la porto da te.

Mi accorgo di sorridere. Indosso gli auricolari e faccio partire la mia playlist. Dopo qualche canzone so di ascoltare qualcuno che mi conosce pur non avendomi mai incontrato. Mio Fratello non si offende, sa che lo ascolto nonostante la Musica. Ma mi capisce, e rimane in sottofondo come la nenia di una madre mentre il cucciolo si addormenta.

L’atmosfera si rompe quando, seppur a occhi chiusi, riconosco il passaggio di qualche runner sulla battigia. Tolgo gli auricolari, raccolgo gli occhiali, saluto mio Fratello e mi incammino verso la mattina che si inerpica nella giornata. La mia Tristezza la lascio sullo scoglio.

Domattina, al mio ritorno, la troverò ancora qua, adolescente. La mattina dopo ancora sarà una ragazzina, e quella successiva una neonata.

Mio Fratello ha gli argomenti per farla sparire.

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5 Risposte a “L’idea più difficile di Morris Maggini”

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