La soluzione in tasca di Morris Maggini

La soluzione in tasca

Tema: 7 foto per 7 giorni – Beatrice Maccelli

Il buio permette a qualche luce cittadina di inquadrare il cammino, ma si tiene la supremazia dell’atmosfera delle due del mattino. L’uomo ha il passo stentato, la bisboccia tra amici dopo la quarantena ha avuto l’effetto che sperava da tempo. Deve attraversare la città antica per raggiungere l’albergo, e al termine della stradina buia – presa subito dopo essere uscito dalla taverna – si ferma nella piazza.
Al centro, maestosa, la statua del dio Nettuno posta nel mezzo di una fontana zampillante. L’uomo la guarda estasiato, non ricordandosi se all’andata si fosse accorto di quella bellezza.

Accenna la ripresa del cammino. Al primo passo un bagliore accecante illumina l’uomo. Istintivamente si copre gli occhi prima col braccio e poi con la mano e tenta di guardare nella direzione da cui proviene il raggio.

Ha un sussulto quando capisce che non riesce a vederne la sorgente perché coperta da una figura imponente: Nettuno si è alzato dall’onda marmorea dov’era seduto. Non lo inquadra nitidamente proprio a causa del bagliore, si gira istintivamente e vede l’ombra gigantesca della statua raffigurata sul muro dietro lui.
“Umano!” la voce di Nettuno era profonda e glaciale “hai osato profanare la Città Antica!”
L’uomo si gira di nuovo verso la statua tenendo la mano a coprire ancora gli occhi. Non ha tempo e forze per avere paura, forse grazie alla quantità d’alcool presente in lui. Gli risponde con voce stentorea:
“L’unica cosa che ho profanato stasera era la botticella di rovere sul bancone. Un meraviglioso cognac, dovresti assagg…”
Nettuno punta il tridente verso di lui.
“La profanazione prevede la morte, umano. Puoi salvarti solo rispondendo a un enigma”.
“E chi sei? La Sfinge? La Settimana Enigmistica?”
“Tuoni e fulmini su di te, umano, se non risponderai!” risponde Nettuno, con una voce molto più cupa e profonda.
“Va bene, va bene, non ti incazzare. Posso sedermi?” l’uomo si accovaccia al muro senza attendere risposta “Sentiamo l’indovinello, su”
“Qual è quella cosa che è nera quando si compra, è rossa quando si usa e grigia quando si butta via?”
“Oh santo cielo, giuro che alla prossima Festa della Birra mangio crauti e würstel e ci bevo dietro solo un’aranciata. Cosa vuoi che ne sappia cos’è???”
“Hai poco tempo, umano. Il mio tridente freme dal desiderio d’essere usato…”
“Ok, no, aspetta” lo dice mimando il gesto con la mano sinistra, mentre la destra ancora fa da tettoia agli occhi “Quanto sei suscettibile, almeno fammi pensare… Dunque vediamo… Quante possibilità ho?”
“Una sola, umano” lo dice mentre prepara il tridente al lancio, a mo’ di giavellottista.
“Che culo! Quindi… Abbiamo detto… Nero quando lo compro, rosso quando lo uso e grigio quando lo butto… Non ne ho idea… neanche un aiuto da casa, vero?”

Nettuno porta la gamba sinistra in avanti e il braccio destro indietro, col tridente pronto a partire in direzione dell’uomo. All’improvviso l’uomo stringe entrambi i pugni e alza le braccia in segno di vittoria. Contemporaneamente pronuncia una parola ad alta voce.
Nonostante la luce contro, riesce a vedere il dio sbriciolarsi completamente di fronte a sé: aveva trovato la soluzione giusta.

“Signore?! Signore!” l’addetto alle pulizie cittadine scuote l’uomo addormentato e appoggiato al muro.
“Eh? Ehi!” appena sveglio, dopo un attimo di intorpidimento, l’uomo si guarda intorno ma davanti a sé vede solamente il camion comunale. Poi guarda la persona che l’ha svegliato, ancora attenta a fissarlo.
“Che ore sono? Non c’è Nettuno?” gli chiede con un filo di enfasi e la voce ancora biascicante.
“In effetti” risponde l’inserviente sorridendo “sono tutti ancora a letto, alle cinque e mezzo di mattina. A parte lei e me, a quest’ora in giro non c’è davvero nettuno”

Gli porge una mano per chiedere d’essere aiutato ad alzarsi. Una volta in piedi, l’inserviente si sincera che sia tutto a posto.
“Sì, sì, la ringrazio… Solo un po’ di polvere sul giaccone.”

L’uomo si strofina energicamente il giaccone ancora indosso con le mani, per togliere la polvere, mentre l’addetto alle pulizie cittadine risale sul camion. Sente la vettura accendere il motore mentre arriva ad altezza tasche e nota un rigonfiamento strano. Mette istintivamente la mano in tasca e tira fuori l’oggetto. Lo guarda esterrefatto: nel palmo aveva la soluzione all’enigma di Nettuno.

Il camioncino nel frattempo è partito, e l’uomo guarda davanti a sé la statua di Nettuno, al centro della fontana a sua volta al centro della piazza.
Sembra che sorrida…

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6 Risposte a “La soluzione in tasca di Morris Maggini”

  1. Le votazioni si sono chiuse lunedì 29/06/2020 alle ore 23.59. Vi ringraziamo per i voti e i commenti dati ai nostri autori

  2. Che dire: bel testo, hai fantasia e senso ironico. Trascini sino alla fine il lettore, ma ci lasci senza soluzione… Bravo! Complimenti.

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