La mia canzone di Stella Castolo

La mia canzone

Tema: 7 foto per 7 giorni – Beatrice Maccelli

 

Esiste un tempo, un luogo, un periodo della mia vita, in cui io sono stata felice, ma felice davvero. Non so ancora definire cosa sia stato, ma una cosa è certa, quel momento non tornerà più. Ricordo come tutto era ancora perfetto, e come tutto era come doveva essere.

Non c’erano ombre e non c’erano paure, di quelle vere intendo. Non esistevano ostacoli insormontabili e le lunghe e affannose corse, finivano sempre accompagnate dalla freschezza di una gioia. Ma quello che ricordo in modo particolare, era una canzone che accompagnava sempre quelle mie giornate, quando i ritmi della vita erano meravigliosamente normali.

Porto gelosamente tutto custodito nel mio cuore, ogni singolo attimo di quei giorni, accompagnati sempre da quella dolce melodia. Era lei ad abbracciare tutto quello che di più bello c’era in quegli istanti, come se fosse una mamma mentre culla il suo bambino. La canzone iniziava con un intro profondo e nostalgico, per poi ridondare in maniera più forte e incalzante, quasi a voler imprimere bellissimi amarcord, che man mano inconsapevolmente continuavo a creare e che mai avrei pensato sarebbero diventati anche indimenticabili. All’epoca, il vivere leggero riecheggiava con le sue albe e i suoi tramonti all’interno di quelle magiche note. Sempre.

La semplicità di far parte del quotidiano e la quotidianità di assaporare la semplicità, andavano sempre all’unisono con quella canzone. Nella singola bellezza di ogni giorno, anche la più fastidiosa avversità passava in secondo piano, perché in quella situazione, niente e nessuno poteva mettere a tacere quell’incanto.

Però, come in tutte le cose, pian piano il cattivo tempo si avvicinava sempre più.
E quando le nubi aumentavano cercavo di smorzare il peso dei miei timori, rifugiandomi nelle note di quella canzone, a volume sempre più alto, più alto, mentre la pioggia diventava più incessante, ed io trovavo l’unico riparo dalla tempesta, solo in quella melodia. Lei, l’unica che riusciva ad arrivare alle emozioni più profonde e a consolare il mio cuore sempre più ferito.

Poi il tempo cambia e con lui anche le cose che ti appartengono. È davvero triste accorgerti, che alcuni pezzi di vita assomigliano a dei veri fili rotti di una vecchia chitarra, impolverata e ormai dimenticata in una stanza. Momenti vissuti che rimangono scordati, come se avessero perso la loro bellezza, ingrigiti dalle tristezze e dalle stonature delle gioie perdute.

A volte alcuni dolori fanno così male, che sei costretta a non voltarti indietro, non puoi, non c’è più tempo, non ne hai voglia, o semplicemente non ne hai più la forza. Non hai la forza di rimpiangere quello che ormai non c’è più e quindi vai avanti imperterrita per la tua strada, mostrando solo indifferenza alla tua sofferenza.

Poi, quando pensi che sia tutto sotto controllo, senti da qualche parte le note di una canzone, di quella canzone. E tutto riaffiora alla mente, tutto viene messo in discussione. E tu sei in trappola. Un misto fra nostalgia e malinconia prende il sopravvento e il passato ritorna più forte di prima. Che sia dolore per qualcosa che non c’è più, che sia un dolce abbraccio per coccolarti, non puoi evitarlo.

Ogni volta che ascolto quella canzone, ovunque io sia, sono i miei occhi a parlare, perché sento vibrare in modo ancora impetuoso le corde del mio cuore.

I miei ricordi continuano a cantare.

La mia canzone, così la chiamo io, darà per sempre, vita alla mia vita.

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10 Risposte a “La mia canzone di Stella Castolo”

  1. Le votazioni si sono chiuse lunedì 29/06/2020 alle ore 23.59. Vi ringraziamo per i voti e i commenti dati ai nostri autori

  2. Descrivere le emozioni dell’anima è liberatorio. Belle o tristi, sono legami appoggiati sul pentagramma dei ricordi Nel tuo testo c’è tutta l’ispirazione nata da un’immagine. Bravissima, sempre.

  3. Grazie, hai compreso bene il senso. La canzone è un’altra, è del mio idolo: Eros Ramazzotti!

  4. Trovo che il concetto, almeno per la gente come me, sia chiarissimo: dentro ogni canzone è nascosto un ricordo e quando la senti te lo fa immediatamente trovare. Per questo merita il voto.
    Forse avrei sperato in una stesura più… come dire?… musicalmente affascinante, ma non si può avere tutto dalla vita e il racconto va bene così.
    Ps. Azzardo: se la canzone che descrivi esiste, dalle tue poche parole su di essa mi hai fatto venire in mente Figli delle Stelle di Alan Sorrenti (inizio con ritmo profondo e nostalgico, poi ritmo incalzante), ma sai quante ce n’è…

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