Io la mia stella ce l’ho sul cuore di Anna Ciraci

Io la mia stella ce l’ho sul cuore

Tema: Il segno della tempesta

Autore: Anna Ciraci

Immagine presa dalla pagina fb di Tornado italia

È stata una giornata pazzesca di lavoro, una di quelle in cui avrei fatto meglio a darmi malato.

Lavoro con il pubblico in un negozio di elettrodomestici di alta qualità e ogni tanto i miei più alti dirigenti si divertono a fare dei tagli sui prezzi, capaci di radunare folle inferocite per accaparrarsi l’ultimo modello di I-pod scontato, talmente inferocite da rischiare l’ultimo sopravvissuto e quel giorno si erano inventati uno sconto da paura.

Dopo aver diviso sette risse, sventato ben diciotto furti, rischiato ventitré pugni sul naso e sentito chiamarmi ladro per almeno ottantasei volte, arriva finalmente l’ora di timbrare il cartellino e tornare a casa.

Ovviamente prima di riuscire a togliermi le scarpe e stendermi sul letto mancano ancora due autobus da prendere, equivalenti a un’ora, venti minuti di metro e un breve e intenso tragitto a piedi alle tre del pomeriggio, in un assolato e incandescente luglio: una passeggiata.

Nei miei vari spostamenti, tra una fermata e l’altra, mi accorgo che all’orizzonte si fa strada un nuvolone nero, la forma assomiglia all’Enterprise di Star Trek avvolta da cordoni neri ovattati e minacciosi, mentre dalla parte opposta il sole mi flagella la faccia senza pietà, sciogliendomi come un ghiacciolo steso. In tutto questo riesco a scomparire nell’ombra della stazione della metro.

Quando finalmente riemergo dal più profondo della terra, il cielo mi accoglie nero e rumoroso, lo guardo ma l’unica cosa che in quel momento riesco a sentire è il richiamo del mio letto a cinque minuti di lesto cammino, apro l’ombrello e mi lascio guidare da quella musa semplicemente irresistibile.

Tempo un minuto e mezzo e quel canto si trasforma in un fracasso infernale di vento e pioggia, sempre più forte, sempre più intenso e sempre più buio, cammino sempre più velocemente urlando nella mia testa che sarei riuscito ad arrivare in tempo. Sento un fragore alle spalle che mi costringe a girarmi.

Sembra che qualcuno dall’alto abbia girato un dito dentro quel nero di pece e stia rovesciando dello slimer verde smeraldo putrescente, facendo cadere l’intero universo sopra la terra.

Ho visto il cielo attraversato da una finestra, ho distinto ogni suo infisso e ho potuto immaginare la sua maniglia placcata, ho visto un cestino dello sporco, uno di quelli rossi col posacenere incorporato situati su tutti i marciapiedi della città, prendere il volo e fluttuare come fosse una cartaccia abbandonata per strada.

Ho ripreso il mio cammino sempre più affrettato verso casa, ma il vento e la pioggia mi comprimono il petto e mi impediscono persino di respirare, ogni mio respiro è un rantolo che attraversa lo slimer.

La pioggia mi entra negli occhi come se fosse degli aghi piantati nelle pupille, non riesco neppure a vedere e mentre tento di ripararli con l’avanbraccio, qualcosa di scuro e non definito mi vola addosso e mi sbatte a terra.

Mi risveglio in un letto d’ospedale con un tubo in bocca e il petto in fasce che brucia come se ci fosse un fuoco dentro che mi consuma la carne e mi schiaccia i polmoni. Quell’oggetto non identificato era un ramo che, sparato dal vento, mi aveva trafitto il petto, senza intaccare nessun organo vitale.

Quella tempesta mi ha lasciato un segno, quando cambia il tempo si scurisce e mi brucia, più intenso è il temporale più la fitta diventa acuta, ha la forma di una stella, ha le cinque punte tutte ben evidenziate e io ce l’ho sul cuore.

3 Risposte a “Io la mia stella ce l’ho sul cuore di Anna Ciraci”

  1. Bravissima Anna, come sempre riesci a renderci partecipi alle emozioni che descrivi. >Un bel racconto e il finale è un “tocco di classe”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.