Gocce tra l’oceano di Anna Ciraci

Sei mai riuscito a vedere due gocce d’acqua nell’oceano?

Non si può fare, nella vastità, si perdono.

Non importa come tu lo guardi, che sia un insieme di microorganismi o un tutt’uno fatto di acqua, non potrai mai distinguere due singole gocce.

Sono lì, senza sapere quale sarà il futuro, senza sapere quale sia la destinazione, annaspano per la loro sopravvivenza, ma non lo sanno dove planerà il pellicano a bagnare il suo becco e neppure dove cadrà il caldo raggio di sole che le farà evaporare.

Attraverseranno tempeste dalle onde giganti che le faranno schizzare al cielo, magari con altre cento o da sole e scivoleranno a fondo fino a toccare le ruvide rocce, risaliranno e giocheranno a rincorrersi sotto un timido sole, o si smarriranno per sempre.

Si fermeranno a prendere fiato nel maestoso spettacolo di una nuova alba ed esprimeranno i loro più arditi desideri sotto le stelle cadenti della notte di S. Lorenzo.

Mischieranno la loro consistenza con altre gocce con fugaci incontri, muteranno le loro forme giusto il tempo di un ritrovo o per tutto il resto del loro viaggio.

Tremeranno sotto il vento impetuoso e ingrigiranno sotto le nubi del tempo.

Non potrai mai distinguere due singole gocce, anche se passano la loro intera esistenza a cercarsi ed incontrarsi nelle stesse acque, non le potrai vedere in mezzo all’oceano, nella vastità, si perderanno.

Per tutto questo, come due gocce d’acqua in un oceano di altre mille milioni di gocce, non ti è concesso lasciarmi la mano, nella vastità, ci perderemmo.