Effetti collaterali d’una notte d’estate di Anna Ciraci

Effetti collaterali d’una notte d’estate

Tema: L’amante immaginario

Autore: Anna Ciraci

immagine tratta da wallpapercave.com

Era una notte afosa come poche, mi rigiravo fra le lenzuola arrotolate alla ricerca di un angolo del letto in cui non mi ero ancora soffermata nella vana ricerca di trovarlo fresco ma, il calore, era così intenso da far ribollire anche il materasso.

Sudavo così tanto da creare una nuvola di vapore a ogni singolo movimento e questo non faceva altro che appesantire ancora di più l’aria che respiravo, era già la sesta volta che mi alzavo dal letto per infilare la testa nel frigo con la scusa di bere un bicchiere d’acqua, neppure questo funzionava.

Il termostato di casa segnava trentatre gradi, a me sembravano duecento, boccheggiavo come un pesce rimasto impigliato sul bagnasciuga e solo io posso sapere quanto l’ho invidiato quando un’onda, immaginata nella mia mente offuscata dai vapori bollenti, lo ha preso riportandolo al largo. Ho creduto di essermi giocata anche l’ultimo neurone rimasto dopo questo assurdo pensiero, ho smesso di guardare il termostato e sono tornata nella bocca di quel vulcano attivo che ho sempre chiamato letto.

Ho continuato a girarmi e a rigirarmi senza tregua, per un infinito tempo quando all’improvviso, in lontananza, ho visto un filo di luce scendere dal cielo verso la mia finestra immediatamente accompagnato da un rombo cupo e funesto che pareva fosse scoppiata la palazzina accanto alla mia, mi affaccio dalla finestra e mia sorpresa si avvicinava un temporale.

Mi ristendo sulla bocca del mio vulcano incandescente trepidando per l’attesa e continuando a sudare.

Una sottile aria mi solleticava i piedi, una brezza leggera e fresca che lentamente saliva ad accarezzarmi dolcemente le caviglie, arrivando fin sopra le cosce, mentre un brivido piacevolmente freddo mi percorreva la schiena, come mani bramanti alla ricerca della mia pelle tra lampi e tuoni sonanti a scandire il ticchettio della pioggia, come preludio all’idilliaco.

Pioggia e vento si fusero insieme ed io con loro finalmente avvolta dal piacere intenso d’un amore immaginato.

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