Barche in secca di Maena Delrio

Barche in secca

Tema: 7 foto per 7 giorni – Beatrice Maccelli

 

 

Mi sei sembrato tu, ieri notte. Camminavo da sola tra la darsena e le bitte del vecchio porticciolo, in mezzo alle barche e alle reti lasciate incustodito da qualche pescatore. Non ti ho visto davvero, ho potuto scorgere solo la tua ombra. Ma il profumo, quello era identico al tuo.

Tra la vernice scrostata e i remi tirati in barca, sotto i graffi che la salsedine aveva lasciato sul legno ho intravisto il tuo profilo, le mani callose intente a intrecciare le nasse. E l’odore, quel misto di tabacco da pipa e sole, di onde e di risacca mi si è infilato nelle narici, violento, impetuoso. Sarei bugiarda se ti dicessi che non ho opposto resistenza.

Lo dicevi sempre che non sarei mai stata una ragazza facile al comando, io, alla sottomissione. Eppure la fragranza mi si è insinuata lo stesso, fin dentro le viscere. Dolorosa, come il tuo ricordo. E mai come ieri avrei voluto rifugiarmi tra le tue braccia, sprofondare la testa sulla tua spalla, perdermi nella trasparenza acquosa delle tue iridi, lasciare che i tuoi capelli chiari, bruciati dal sole si mescolassero ai miei. Torno sempre a cercarti, ogni volta che posso, ma oggi è l’ultima, l’ho assicurato a me stessa.

Mi illudo di udire il suono della tua voce, profondo e intenso, mentre mi chiedi di afferrare la cima e legarla stretta, come facevamo una vita fa. Mi hai insegnato a fare tanti nodi, ma non sono mai stata tanto brava a scioglierli. Ci metto sempre troppo tempo, li lascio incompleti, a metà. E li tengo tutti dentro il petto, custoditi a doppia mandata. Non ce l’ho con te, e non ce l’ho col mare. È solo che non riesco a fare a meno di commettere errori.

E in fondo vorrei solo qualcuno che, ogni tanto, riuscisse ad ammainare le vele al mio posto. Che mi aiutasse a non naufragare, in balia della tempesta, quella che scuote i miei sentimenti e mi fa desiderare la terraferma. Che tirasse la mia barca in secca, che riparasse le falle. Eppure in questo siamo uguali, tu e io. Non possiamo fare a meno di inoltrarci in mare aperto, pur sapendo che sarà difficile tornare in porto. Mi hai detto che, se dovessi perdermi, potrò sempre orientarmi con le stelle. Ma come posso studiare il cielo, se la luce dei lampioni mi acceca, mi costringe ad abbassare lo sguardo, mi obbliga a razionalizzare?

Camminerò al buio, stanotte. Seguirò le orme che hai lasciato nel vento e nella bruma. Sciogliere il nodo che ci lega è inevitabile. Guarderò la cima che si inabissa, ma non mi farò trascinare nell’acqua. Te l’ho promesso. Gli addii a volte hanno il sapore del sale in bocca. Mentre l’oscurità mi avvolge, sento ancora il gusto della tua pelle nelle mie lacrime.

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12 Risposte a “Barche in secca di Maena Delrio”

  1. Le votazioni si sono chiuse lunedì 29/06/2020 alle ore 23.59. Vi ringraziamo per i voti e i commenti dati ai nostri autori

  2. Straordinaria! Nel tuo racconto ho provato una forte emozione perché ho rivisto mio padre che amava definirsi un grande Marinaio.
    Grazie!

  3. Sei straordinariamente coinvolgente, Maena. Un testo profondo e poetico che trascina ne mare delle emozioni. Sempre più belli i tuoi testi.

  4. Un racconto pieno di immagini contrastanti ma mai stridenti tra loro. Interessante il parallelo tra la vita trascorsa e le situazioni che pian piano scorrono.
    Merita il voto.

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