Forse la mia presenza sarà scontata, o forse lo è il mio essere, sempre composto e apparentemente fermo. Io ho la capacità di rimanere immobile a guardare senza fare nulla, senza suscitare nulla, o almeno questo è quello che può sembrare agli occhi di chi guarda. Io non sono come le altre, so stare al posto mio in ogni occasione, so plasmarmi in ogni spazio, anche il più stretto, negli angoli dove si insidiano i punti più scuri e nascosti da tutti.

Il fatto è che io sono diversa, non sono come loro, sempre ben curate e amate sopra ogni cosa, anche per il più stupido e insignificante particolare. Ebbene si, fanno la loro bella figura, sempre in mostra e al centro dell’universo, con una vita colorata ed esclusiva.

Ma cosa pensano? Di essere le uniche e sole in questo mondo?

È facile sfidare le avversità che ti circondano quando si è meravigliose e considerate. Troppo semplice quando intorno le sfumature hanno sempre la perfetta e giusta tonalità.

Le difficoltà invece radicano da un’altra parte, lì, dove ci sono io, dove è difficile sopravvivere nonostante la noncuranza, la desolazione, l’indifferenza.

Nonostante tutto.

Devo ammetterlo, sono spesso gentili con me, si, ma per cortesia. Io posso attrarre anche mille attenzioni e avere momenti davvero unici, ma è sola e pura circostanza, perché nel giro di qualche attimo, mi ritrovo ad essere del tutto inosservata. Divento quasi trasparente, dimenticata da tutti.

Ho capito che io, sono quella presente solo per far numero, un soprammobile perfetto per una festa o un simpatico oggetto di arredo. A volte posso sembrare anche la più pregiata, ma di fronte alla bellezza pura e disarmante, non servo più e vengo messa in disparte senza batter ciglio, come se non fossi mai esistita.

Ed è lì che cerco rifugio in qualcuno o qualcosa, ma nulla, non c’è nessuno disposto a darmi una piccola e misera considerazione.

E allora io cosa posso fare? Semplicemente faccio finta di nulla, perché è già pesante e difficile ammettere a me stessa, quanto inutile possa sentirmi, o peggio ancora, diventarlo.

E quando arriva la tempesta la natura ti porta anche il conto. Il vento, la pioggia, il freddo, cancellano ogni traccia di solarità o quella misera forza che ti rimane e solo lì ti rendi conto di essere sola, che rimarrai sola.

Non c’è posto per te, sono tutti occupati a preservare sempre e solo i fiori più belli, per paura che alla prima folata di vento, possano perdere un po’ dei loro petali. Troppo occupati a salvare la cosa più preziosa, ma non sei tu, e mai lo sarai.

Quello che hai dentro, che fa germogliare l’anima in ogni sua intima parte, non la si guarda mai.

Ci si dimentica proprio della cosa che più conta: l’essenza.

È vero, non avrò pistilli da rischiare, rami da difendere, ma anche io ho bisogno di un po’ d’amore.

Non sarà un petalo che cade ad esprimere il dolore, perché anche chi rimane apparentemente perfetta, che riesce a stare in piedi e a non cadere, dentro può sentirsi totalmente distrutta.

Anche io per vivere, ho bisogno di una carezza.

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