La magia di uno sguardo di Laura Avella

La magia di uno sguardo

Tema: 7 foto per 7 giorni – Max Olmi

Chissà, pensava Claudia, oggi dove ci porterà il nostro vagabondare.

La prossima piazza sarà l’ennesima e sarà sempre più lontano il ricordo della piccola e raccolta piazza del paese dove, anni prima, senza voltarsi indietro, uscendo di corsa dalla casa paterna si era incamminata facendo un segno di croce davanti alla chiesa chiusa.

La corriera delle 7,00 rossa sbiadita dal tempo e sempre mal funzionante, sostava su uno sterrato in attesa di riprendere il percorso per la città.

Ma i minuti passavano e Franco l’autista, sornione e indolente, aveva iniziato a suonare il clacson, incurante di svegliare i pochi abitanti del centro.

Claudia accelera il passo e sale tirando la pesante valigia, fortunatamente trova Genny l’amico di sempre che, senza indugio, l’aiuta a collocarla sulla rete sopra il sedile scelto per il tratto di pullman fino alla stazione.

Si porta avanti al conducente per pagare il biglietto e arrossendo non dice la verità quando Franco e Genny chiedono dove andava così di buon ora.

Chissà, pensava, dove potrò andare con tanti sogni ma pochi soldi in tasca.

La mamma le aveva fatto trovare la busta con i suoi pochi risparmi sotto il cuscino e un biglietto di accorate raccomandazioni.

Il padre ancora dormiva e non doveva svegliarsi prima della sua partenza altrimenti sarebbe stata una tragedia, quella che poi suo fratello avrebbe dovuto sedare.

Il carrozzone è arrivato e Claudia si ritrova in un luogo freddo e spoglio, e ricorda il freddo che ha provato pensando alla madre e al fratello sopraffatti dalle urla del padre al risveglio senza averla trovata.

Ma Claudia ormai era lontana dalle imposizioni che aveva sempre rifiutato ma che aveva dovuto subire senza possibilità di replicare, ma che non le avevano consentito di esprimere i propri desideri.

La musica e la danza classica, ma i soldi non erano molti per le passioni non si poteva affatto provvedere e poi la città per la danza era lontana, anche questa una scusa per non coltivare la passione.

Ora la carovana dei circensi si è fermata, i componenti di questa nuova famiglia, bizzarra e stravagante, scendono ad uno ad uno. Sono buffi, ma tanto affettuosi e anche gli abitanti di ogni paese guardano gli artisti del circo con tanta tenerezza.

Ora questo paese è addobbato a festa, le luci colorate fioche e antiche decorano la piazza.

Le illusioni di una magia saranno gli ingredienti di una giocoliera.

Coraggio, pensava Claudia con lo sguardo triste verso il passato e rivolto verso un incerto futuro artistico.

E per riscaldarsi, pensando alla sua famiglia, accende il fuoco della fiaccola, come se stesse accendendo il fuoco del camino di casa sua all’alba, come faceva la sua mamma per farle trovare il latte caldo accanto al fuoco acceso prima di andare a scuola, inizia a volteggiare con tanta grazia.

Sarà l’inizio di un’altra magia, la favola mia.

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12 Risposte a “La magia di uno sguardo di Laura Avella”

  1. Stupendo racconto, penna abile nel descrivere una storia come tante storia, che pare un de ja vù, ma affascina ed emoziona per l’abilità della scrittrice. Complimenti davvero.

  2. una penna sopraffina . . . . . . acuta , , , , , di una libera pensatrice . . . . Bravissima Laura !

  3. Un racconto chiaro, essenziale, con punte di sentimento. Si presta a ulteriori svolgimenti e induce alla gioia verso un proprio futuro.

  4. Un racconto oserei dire felliniano. A mio modesto parere, il migliore della griglia. Soavi le immagini create qua e là senza traboccare nel “Mulino Bianco”.
    Pecca di punteggiatura “ondeggiante” (a volte manca, a volte è spostata, a volte anche troppa), ma anche io sono succube di questa triste abitudine…

    1. Grata anzi direi onorata per questo giudizio, schietto e sincero e quanto possa essere utile più il commento sulle parti da rivedere ( punteggiatura ), perché dire le cose giuste è un bene per chi le riceve ed io ho inteso perfettamente cercherò di fare tesoro del Suo consiglio.

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