Il violino di Irma Panova Maino

Il violino

Tema: 7 foto per 7 giorni – Max Olmi

Ed eccola lì, ogni giorno, in piazza, mentre suona il suo violino restando concentrata sulle note che scaturiscono, libere di vagare nell’aria. Ogni tanto alza lo sguardo, cercando qualcosa fra la folla che le si assiepa intorno, come se sperasse di vedere un volto noto, qualcuno che possa essere richiamato da quelle note struggenti.

E sono struggenti davvero. Non riconosco il brano fra quelli noti, forse lo ha composto lei per quel qualcuno che continua a disertare il suo triste invito. Un suono così melodioso, lento e avvolgente, che ti cattura l’anima fra le sue spire, tentando di scoprire fino in fondo chi sei o cosa sei.

Vorrei poterle dire che un giorno arriverà il momento in cui quel viso apparirà fra i tanti, dandole nuova speranza e forse gioia. Vorrei che non perdesse mai il desiderio di potersi di nuovo ricongiungere a chi, evidentemente, ha perso nonostante tutto, nonostante le circostanze, ma non posso fare altro che restare lì, inchiodato al marciapiede, incantato dalla sua maestria nel trarre emozioni da quell’attrezzo fatto di legno e corde, inutile nelle mani di chiunque non sia così esperto da saperne ricavare il meglio.

Vorrei poter ridare il sorriso a quelle labbra tirate su un volto che risplende solo dal riflesso insito nella melodia, accendendo nuovamente la luce in occhi spenti, quasi rassegnati.

Ma non è questo il mio compito, per quanto io possa desiderare un sollievo per questa creatura, l’unica cosa che posso fare è tornare ogni giorno ad ascoltarla, sperando che prima o poi il miracolo avvenga.

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10 Risposte a “Il violino di Irma Panova Maino”

  1. Il miracolo inizia da questo incitamento al sorriso, alla speranza. Profondo e diretto.

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