Fire dance di Renata Morbidelli

Fire dance

Tema: 7 foto per 7 giorni – Max Olmi

 

Bene. La piazza è gremita! Mi piace avere gli occhi puntati addosso quando faccio i miei spettacoli. Lo sguardo delle persone e la loro energia mi danno la carica. È come se, tra me e loro, in quel lasso di tempo, s’instaurasse un dialogo, uno scambio unico e irripetibile.

Mentre ancora sto finendo di truccarmi, resto a osservare i loro volti e ascolto il vociare. Avverto crescere l’attesa che va di sguardo in sguardo e di bocca in bocca. Con il dito impregnato di trucco color porpora, mi traccio tre segni in verticale sulla fronte. Il rituale della preparazione è finito. Sono pronta. Con un cenno della testa, do il segnale all’addetto al service. Lui, dall’altra parte della piazza, mi risponde con un deciso cenno d’assenso: è pronto. Possiamo partire. Fisso ancora il pubblico per qualche istante, prendo un bel respiro e vado.

Con incedere lento, fissando lo sguardo ora su uno e ora su un altro, mi guadagno il centro dello spazio. Il vociare si ferma. Il silenzio è assoluto. La torcia sulla mia destra arde e sembra seguire i battiti del mio cuore. Con un movimento lento e fluido, mi metto in posizione. Uno sguardo all’addetto al service, un impercettibile gesto d’assenso e la musica inizia. Come accade ogni volta che danzo, la mente s’annulla, non ha più pensieri e il corpo diventa fluido. Lascio che la musica e il fuoco, quello nelle mie mani e quello dell’anima, comunichino tra loro e mi guidino nei movimenti. In quegli attimi non sono più io ad agire, ma sono loro a esprimersi attraverso di me.

Anima, corpo e fuoco sono un tutt’uno. È come se io stessa diventassi parte della musica e della fiamma e loro, in qualche modo, diventassero parte di me. Mi sento acqua e fuoco allo stesso tempo. Sono calore, vitalità, energia, vibrazione, fluidità e… respiro. Lo sguardo è fisso sulla fiamma e lei fa brillare i miei occhi. Sono in equilibrio tra lucidità e follia. Istinto e controllo si intersecano fino a fondersi.

L’ultima nota sfuma via leggera nell’aria e, con la musica, mi fermo anche io. Resto in posa plastica per qualche secondo in assoluto silenzio. Le uniche a danzare ancora sono la fiamma della torcia nella mia destra e quella dentro di me. L’applauso scrosciante del pubblico mi avvolge come un abbraccio. Sciolgo la posa e il viso s’illumina con un sorriso. Il respiro è tornato lento e calmo, ma il cuore esulta di gioia. Porto la torcia davanti a me e le faccio fare l’inchino. Anche lei ha danzato con me. Lo facciamo insieme ogni sera, ma ogni spettacolo è qualcosa di unico. Non solo perché cambia la coreografia e il pubblico, ma sono diversa anche io ogni volta.

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10 Risposte a “Fire dance di Renata Morbidelli”

  1. Appena lo si comincia a leggere, non puoi fare ameno di andare avanti fino alla fine !
    E lo si fa tutto d’un botto, senza neanche rendersene conto, presi nel vortice della danza della protagonista.

  2. Un testo che in un secondo ti porta in un’altra dimensione, lo percepisco e mi fondo dentro l’emozione che mi avvolge. bellissimo.

  3. Abbastanza liscio e “diariesco”, l’ultima frase nasconde un guizzo che mi ha fatto lasciare il “mi piace”. Mi sono riconosciuto in quelle 16 parole.

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