Attesa di Luisa Cagnassi

 Attesa

Tema: 7 foto per 7 giorni – Max Olmi

Quanto sono lunghi i giorni, i mesi e gli anni che scivolano via tra l’indifferenza della gente. Si vive nell’attesa che il giorno fugga via, implorando di incontrare un’emozione che scuota l’inedia quotidiana.

Potremmo, tu e io, trovarci davanti a una chiesa, sperando si schiuda il portone lasciandoci il privilegio di recitare una preghiera, per noi, per il bene dell’umanità, magari accendere un cero che illumini meglio questa ricerca interiore di una verità che si è dissolta, svanita.

Tu, nella noia passi i minuti interagendo con qualcuno, non c’è altro modo per comunicare. Invece no, io preferisco leggere i programmi dei teatri, quelli chiusi, come tutto ciò che riguarda la cultura e l’arte. Siamo orfani di sapere.

Pari rassegnata, assorta nel tuo nulla. Eppure lo abbiamo deciso insieme questo passo, affrontando giudizi e sanzioni. Siamo soli, gli unici superstiti coraggiosi alla ricerca di risposte, al rifiuto di soccombere a un qualcosa di invisibile e sconosciuto.

Onnipotente diffusione di regole insindacabili, certo. La storia, però ci ha dato altro, l’abbiamo studiata imparata a memoria la verità di chi brama il potere di sé sostituendosi a Dio, come possiamo pretendere la sua protezione, chiedere il suo intervento: lo abbiamo offeso, venduto e dimenticato. Come Giuda, non per trenta denari, ma per quella arrogante supremazia, illusi di essere al di sopra della volontà divina e dell’Universo.

Guardami, non scendere a compromessi, stammi vicino e ascolta il rumore dei miei pensieri, il nostro valore umano è più elevato di una semplice ordinanza dettata da esseri sconosciuti. Siamo usciti di casa, consapevoli: era una sfida, ricordi?

Ora l’attesa si fa inquietante, nemmeno un controllo a porci domande. Oggi inizia la fase due e saranno tutti a controllare i parchi, dove bimbi che appena camminano, indossano quella stupida maschera che non li fa ridere nemmeno un pochino.

Sì, noi siamo qui, dove nessuno attende, ormai abbiamo rinunciato ai valori, ai credo con i quali ci hanno educato, noi preferiamo il panico, quello che invade la mente, e non ti lascia pensare mentre il cuore sembra esplodere, ma questo è il gioco perverso di chi l’ha inventato. Siamo alla loro mercé, in quanti lo avranno capito?

I tuoi occhi color lavanda mi scrutano, paiono spenti, aspettano. Sì, anche loro aspettano che prenda io una decisione, ormai ci siamo abituati al non assumere iniziative, delegando chi sta più in alto delle nostre possibilità.

Questa colonna marmorea, potrebbe raccontare molto di questo Paese ridotto a brandelli; lei, da sola onorerebbe nella sua definizione della nostra cultura, tutte le meraviglie che dicono delle nostre passioni, dei valori architettonici, dei sommi poeti e dei pittori, musicisti e artisti di estro unico. Toccala, fai scorrere le tue dita su di essa, senti le vibrazioni che tramanda? Insisti e accarezzala, sentirai una musica all’interno de tuo cuore, mentre un odore di cose passate ci pervaderà tutto intorno.

Sa di incenso, e giustamente mi riporta alla preghiera, quella che non sappiamo più declamare, le stiamo dimenticando tutte.

Attesa, ormai sono trascorse due ore e il nostro silenzio risuona nella piazzetta antistante. Prendimi la mano, tienimi stretto a te, abbracciami se vuoi, io non ho paura delle tue lacrime emotive, dei tuoi baci, temo molto di più il vuoto che ci sta ingoiando inesorabilmente dentro un baratro da cui non potremo risalire, se non sapremo aggrapparci alle nostre convinzioni, al bello che ancora ci resta.

Sento la tua mano scivolare sulle mie spalle, il tuo calore invadermi e provo un fremito. Ho lo sguardo colmo di te e mentre sto per baciarti, sotto un cielo adesso infuocato dal tramonto, si apre una finestra, poi due, tre… tante. Paiono fiori che sbocciano al calar del sole e, infine, qualcuno accorda il violino e intona il notturno di Chopin: e il suo augurio per tutti noi.

Sono estasiato, ti stringo la mano e sussurro: «Ricominciamo da qui, è meraviglioso».

Ecco, d’improvviso l’attesa ha dato i suoi frutti migliori, c’è ancora molto da dare, e noi tutti lo faremo, insieme.

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3 Risposte a “Attesa di Luisa Cagnassi”

    1. Grazie Claudia, sono sempre molto significativi per me i tuoi commenti. Buon tutto a te.

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