A volte basta un leggero soffio di vento di Anna Ciraci

A volte basta un leggero soffio di vento

Tema: 7 foto per 7 giorni – Beatrice Maccelli

 

Avevo poco più di vent’anni quando me ne andai da casa per cominciare la mia vita da adulta, mi sentivo invincibile e pronta a qualsiasi cosa la vita decidesse di offrimi.

Feci un bel discorso da donna vissuta e pronta a mio padre per convincerlo che il mio momento era arrivato e che a lui non restava altro da fare che lasciarmi andare. Non gli lasciai neppure il tempo di controbattere, presi i miei quattro stracci e uscii di casa trascinandoli via.

Vivevo in un paesino sperduto fra i monti, quindici case, una chiesa, la drogheria col forno a legna per il pane che la sera sfornava la pizza, ma solo su richiesta, e il municipio, in totale c’erano ventuno numeri civici in tutto il paese e nessuno di questi era abitato da qualcuno in grado di farmi girare la testa.

Era primavera inoltrata, l’aria cominciava a essere calda anche su da noi, il sole era alto nel cielo già cominciava a scottarmi le guance, le sentivo bruciarmi, o forse era il sorriso che mi si era stampato sulla faccia, mi sentivo libera e felice.

Man mano che scendevo i tornanti lo scenario cambiava, a tratti le case si facevano più fitte, quando arrivai a metà strada decisi di fermarmi, parcheggiai in piazzola con una vista mozza fiato, e scesi.

Mi guardai attorno, come si fa all’ultimo dell’anno quando ti prendi il tuo tempo per fare i conti e poter salutare il vecchio per accogliere il nuovo, così vidi la strada che avevo percorso e mi resi conto, in quel frangente, che stavo salutando una parte di me che non sarebbe mai più tornata e poi guardai dall’altro lato, quella che ancora non conoscevo e mi sentii cadere addosso tutto l’ignoto di un futuro incerto. Mi sentii persa, mi sentii sola.

Mi sedetti su una panchina e lì rimasi fino a quando non vidi una foglia larga e ondulata spuntare dal muretto di protezione che avevo davanti, c’era sopra una piccola coccinella rannicchiata, sembrava dormire serena nell’abbraccio caldo del suo letto fatto di onde, eppure bastò un leggero soffio di vento primaverile per svegliarla, spiegò le sue ali e si poggiò sopra la mia spalla, rimasi immobile per qualche secondo, per tenerla a farmi compagnia ma volò via. Mi voltai verso la mia auto e ripresi il mio viaggio verso la mia nuova avventura.

Ogni volta che torno al mio paese, mi fermo in quella piazzola, sia all’andata che al ritorno, mi siedo su quella panchina e mi godo il panorama, è il mio angolo.

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8 Risposte a “A volte basta un leggero soffio di vento di Anna Ciraci”

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