Notte Santa di Nicoletta Berliri

Notte Santa di Nicoletta Berliri

(tratto da I nuovi poveri ed altri racconti)

Mancano pochi giorni al Natale.
Il Natale è sempre stato per me un avvenimento importante, una festa che mi assorbe totalmente: ci sono i regali a cui pensare, la casa da addobbare, il presepe da preparare.

Soprattutto il presepe è sempre stato la mia passione, la mia creatura.
Ogni anno, fin da quando ero giovanissima, comincio ad idearlo già molti giorni prima di quanto sia normalmente necessario.
Mi affascina sopra ogni cosa la possibilità di poter disporre gli stessi personaggi, gli stessi oggetti in modo totalmente diverso creando, per quanto possibile, qualche cosa di nuovo.
Anche quest’anno, nonostante la mia età avanzata e i numerosi malanni, mi sto dedicando al presepe.
Vorrei realizzare una stella cometa che si possa muovere idealizzando così il percorso dei Re magi.
I Re Magi.
Tanti anni fa anche io avevo un re, o forse è meglio dire, un principe azzurro.
Ricordo ancora chiaramente i suoi lineamenti, i suoi occhi neri e la sua risata sommessamente maligna.

Che strani scherzi fa il tempo!
Ormai ho 74 anni passati e ricordo benissimo i nostri giovani volti, le nostre sensazioni, la nostra spensieratezza, le nostre promesse, il nostro matrimonio, i nostri bambini.
Era un Natale anche quello, un Natale di tanti anni fa.
Più di quaranta anni fa.
Velia aveva quattro anni e Sergio, il piccolo, dormiva tranquillo nella culla.
Ma la serenità era solo apparente.
Velia giocava seduta sul tappeto del soggiorno ed io le ero vicina, lavoravo a maglia ostentando una calma che non possedevo.
L’abete era in un angolo e il presepe gli era vicino, lungo la parete.
La tavola era apparecchiata per due e aspettavo Luca con impazienza pur sapendo che sarebbe arrivato molto tardi.
Ero a conoscenza della sua relazione, sapevo che aveva un’altra donna, ma speravo che il Natale, la festa della famiglia, lo avrebbe riavvicinato a noi.
Ricordo benissimo come mi battesse forte il cuore quando lo sentii infilare la chiave nella toppa e il mio slancio per correre a dargli il benvenuto.
Stava sulla porta e dietro c’era lei con la sua sfacciata presunzione.
Rimasi stupita a fissarla mentre Luca, stranamente felice, ci presentava l’una all’altra.
Velia rimase a giocare, mentre io mi sforzavo di svolgere correttamente i miei compiti di padrona di casa.
E’ strano come i bambini comprendano le situazioni anche se, apparentemente, non sembrano minimamente interessati ad esse. E Velia comprese, capì tutto anche se nessuno le spiegò nulla.
Ad un tratto Sergio si mise a piangere ed io corsi da lui per accudirlo.
Quando tornai nel salone tutto sembrava tranquillo, normale. I due amanti sorseggiavano un liquore dallo stesso bicchiere, ma poco dopo cominciarono a sentirsi male.

Mi accusarono di duplice omicidio.
Sostenevano che li avessi avvelenati.
Di questo non ricordo nulla, ma deve essere vero.
Al processo non ho potuto giovarmi delle circostanze attenuanti: «Malata, malata di mente» dicevano.
Per tale ragione mi trovo ancora in una casa di cura.
Non vollero credermi che fosse stata Velia: «Troppo, troppo piccola» dicevano.
Del resto anch’io cominciai a dubitarne.
Oggi penso che sia stato meglio così e quando vedo “il piccolo Sergio” che mi viene a trovare, sorrido pensando quanto il pianto di un bimbo possa condizionare la vita degli adulti.

20 Risposte a “Notte Santa di Nicoletta Berliri”

  1. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno votato “Notte Santa” e, soprattutto lo hanno trovato interessante.

  2. I racconti di Nicoletta finiscono sempre in modo sorprendente…Brava perchè ogni volta il finale è a sorpresa.
    Beatrice

  3. i bambini comprendono cose che sono, talvolta, ostiche persino per noi adulti e il loro senso di giustizia è decisamente migliore del nostro. Voto

  4. Voto questo testo.Tenerezza e ricordi con un finale spiazzante. Tutti gli ingredienti per un piccolo thriller psicologico. Nicoletta Berliri crea un’atmosfera rassicurante per poi stupirci con una conclusione inquietante. Bello.

  5. Voto questo testo dolce e terribile al tempo stesso: mi ha coinvolta.

  6. Voto questo testo caratterizzato da una costruzione particolare. Al termine della lettura ho provato un brivido e mi sono sentito sollevato per non essere sposato. Brava Nicoletta!

  7. Voto questo testo, perché telavolta è difficile tracciare il confine tra follia e “normalità”. Complimenti all’autrice.

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