Impronte di Anna Maria Palazzi

Impronte di Anna Maria Palazzi

Non penso tu sappia cosa sia il Natale, non penso tu l’abbia mai vissuto, li ho sbirciati quei tuoi occhietti neri quando, dietro la tua apparente indifferenza, osservavi l’albero, ci giravi attorno, magari chiedendoti che cosa ci facesse lì in soggiorno, e la tua sorpresa quando si è illuminato.
Te ne sei allontanato un pò intimorito e poi, come in tante circostanze importanti della tua vita, ti sei adattato alla sua presenza.
Ti ho spiegato che quello era l’albero di Natale, ed ora è bello quando ne incontriamo uno per strada e subito lo riconosci, allora punti il tuo ditino, il tuo volto si accende e gridi di gioia.
Sento allora l’onore, ma anche l’onere, di riuscire ad immergerti in questo clima affascinante, e un pò magico, del Natale.
immediatamente mi ritornano le immagini di quei tanti Natali vuoti passati, di quegli sguardi sfuggenti, mi fa male ripensare a quelle porte chiuse e a tutti quei volti indifferenti. Ripenso anche ai miei nascondimenti e alla mia incapacità, spesso, di trascorrerlo il Natale.
Ma non è di questo che ti voglio parlare, perchè li sento ancora quei profumi, le vedo ancora quelle luci, lo sento ancora quel calore che ha fissato, per sempre, dentro di me, l’immagine del Natale.

E allora siediti, sulle mie ginocchia e ascoltami bene, perchè la tua mamma ti deve parlare.

Ti racconterò di cieli stellati tra montagne innevate.
Ti racconterò il piacere di incontrarsi a casa di mia nonna, si scherzava, si rideva, metre si beveva, come da tradizione, il brodo di carne, che la nonna ci faceva trovare ben caldo, dopo la messa di mezzanotte. Era bello leggere quell’attesa trepidante nel volto di noi cugini, per i doni che ci avrebbe portato, l’indomani, Gesù Bambino.
Ti racconterò il calore di mia nonna quando nel lettone, sottovoce, mi faceva recitare le prehierine della buonanotte.
Ti racconterò l’odore delle bucce d’arancia che, messe sulla stufa a legna, profumavano tutta la cucina.
Ti racconterò la sorpresa quando, il mattino dopo, sul baule in corridoio, sempre a casa della nonna, erano distribuiti i regali di tutti noi cuginetti. Noci, mandorle, nocciole, mandarini e caramelle, chissà perchè, non macavano mai.

Quanto vorrei che, quest’anno, sia un Natale speciale, il nostro primo Natale insieme e, chissà, se anche per te, ci sarà un odore, una luce, una carezza che andrà per sempre a depositarsi nel tuo cuoricino.
E’ questo ciò che desidero più di tutto per te, figlio mio.

35 Risposte a “Impronte di Anna Maria Palazzi”

  1. Voto questo testo
    tutto l’amore materno si concentra proprio a natale, compresa l’ansia di non azzaccare il regalo perchè all’ultimo ti cambia la letterina a babbo natale…

  2. l’eredità è un’onere davvero faticoso, eppure colma di gioia il cuore. Bello Anna Maria. Voto

  3. voto questo testo perche anche io ho vissuto questa magica atmosfera del Natale e tu hai saputo riaccendere nel mio cuore questi bei ricordi grazie

  4. Voto questo testo perché mi ha riportato indietro nel tempo e perché è questo lo spirito del natale!

  5. Voto questo testo
    Mi ha ricordato l’atmosfera dei meravigliosi natale dell’infanzia e la magia che hanno riportato i miei nipotini quando sono nati. Natale è davvero Natale con i bambini e il loro entusiasmo.

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