Dare alla luce di Giovanna Armenio

Dare alla luce di Giovanna Armenio

Il celestiale rito della nascita ebbe inizio.
Mi si ruppero le membrane e il mio corpo prese coscienza di una sensazione mai incontrata prima. Cominciai a respirare mentre il mio cuore zampillava di gioia e un brivido mi percorreva la schiena. Quella sera di inizio dicembre l’aria era tersa e una meravigliosa luna piena era alta nel cielo luminoso. Vidi il mondo trasformarsi alla luce della luna e sembrava che il manto notturno si fosse abbassato per poter abbracciare ogni cosa terrena. All’improvviso vibrazioni sconosciute nacquero dalla profondità del mio essere e si allargarono per tutto il corpo. Mi aggrappai alla mano del mio uomo continuando a respirare. Il calore saliva a ondate fino a diventare quasi familiare. Nonostante tutto il cuore pareva tranquillo e io alitavo al suo ritmico pulsare. Mi sentivo stranamente calma: finalmente si compiva il grande miracolo della vita e io ero lo strumento per mezzo del quale si ultimava.
Altre vibrazioni, sempre più vigorose, mi sorpresero. Il respiro si fece più arduo e io stavo attenta a non perdere la concentrazione. Poi fui ghermita, rapita, esaltata, distrutta, un tutt’uno con quella vitalità che lacerava le mie viscere e mi faceva andare in estasi. Avvertii un forte bisogno di spingere per presentarlo al mondo e ogni spinta mi apriva a una dimensione totalmente ignota. All’infinito. Un ultimo sforzo e il pargolo venne alla luce.

10 Risposte a “Dare alla luce di Giovanna Armenio”

  1. emozioni e calore si insinuano tra le righe del brano..complimenti

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