Passaggio tratto da I film di Melissa -serie 1: Avventure virtuali- “E di colpo” di Roberta Gelsomino

Passaggio tratto da I film di Melissa  -serie 1: Avventure virtuali- “E di colpo” di Roberta Gelsomino

Genere: Realismo/Speculativo

E di colpo, un pensiero attraversò la mia mente.
No non posso definirlo pensiero, era più grande, e manco era mente, era più dentro. Più giù. Più boh.
Me ne stavo a leggere una rivista in gabinetto, e scusate davvero di questo ma la faccenda va raccontata del tutto.
Mi sfogliavo Vanity Fair di inizi febbraio, ed ero riuscita pure a sfogliarmi Donna Moderna tanto che iniziavano a formicolarmi le gambe in quello status.
C’era la luce del sole filtrata dalla veneziana, una luce bellissima che non potei ignorare banalmente perché era di uno strano rosa arancio. Evidentemente il cielo era ancora di quei colori incredibili come il giorno prima, quando lo vidi tagliato ad arco da un arcobaleno che mai avrei immaginato così spettacolare. Conclusi i bisogni e mi recai in cucina, ma nel cielo non c’era nulla e nemmeno quei colori che m’erano tanto parsi in bagno.
“E se le cose che noi pensiamo illusioni siano reali? dipende dai punti di vista e questo é noto…ma io sento col tutto il cuore che quell’arcobaleno esprime in altra forma sottile e parallela quello che siamo noi. Dev’essere una dimensione fatta di colori, tutto qui. Qui su questa invece siam carbonio, ossigeno, occhi, orecchi o altro. Dev’essere così.”
Una considerazione che può apparire teorica fuori di zucca e a tratti pure banale ma che in realtà di rendeva più nitide molte cose.
Considerai quello che mi legava a quella creatura conosciuta su facebook, che proprio non si rivelava oltre un certo punto ma verso cui sentivo legame come se la conoscessi. Mi ricordai di quello che ci eravamo detti, ovvero che per quanto potesse essere delirante considerarsi amici era anche vero che questo sentivamo l’un per l’altra, e di questo eravamo convinti. Eravamo più gravi di quanto già non fossimo?
Ecco non lo sapevamo, ma proprio questo ci sembrava bello e degno di rischio. Ci piaceva giocare insomma, e non poco!
Avevamo considerato anche che nella vita “reale” c’era la stessa probabilità quantistica di essere fregati o di riscontrare fasullità: Io stessa avevo in passato amici che seppur per breve tempo avevo vissuto molto intensamente e che mi mollarono di netto, e per non dire di persone vicine di cui credevo di saperne tutto di tutto dopo tantissimi anni. Persone reali dunque, ma chi decideva cosa lo fosse?
Ci eravamo confermati insieme che nella sicura realtà c’era frequente rischio di distanza nella stessa vicinanza, con vincoli e condizionamenti che specie lui non avrebbe incontrato qui con quelle sue vaghe sembianze e, certo considerando anche, finché rimaneva tale questo legame vissuto al computer. Non potevamo negarlo oltre al fatto che se già ancora, almeno per quanto mi riguarda, ero inesperta e a dir poco impacciata nei rapporti interpersonali, beh su questo mezzo comunicativo nuovissimo nella nostra storia evolutiva rischi su versanti differenti non mancavano comunque. E notevoli.
La diversità tra virtuale e reale in merito a cosa fosse davvero conosciuto o solo riflesso di noi stessi, riempito come scatole di attese o di volti e identità, non mi risultava poi un abisso alla fine. Così considerai che oltre essere una compagnia di chiacchere in chat forse poteva davvero qualcosa di controprovato autentico. Certo era un idea rischiosa, matta, ma matta lo ero perciò in linea con me. Anche ben forte di precedenti esperienze, non negative o deludenti in sé ma fatto sta’ che diverse persone ora conosciute dal vivo non le ricontattai più.
E’ un evento non da poco, incontrarsi fuori da qui. A me già tremano le gambe al pensiero, ve lo giuro!
Sapevo per identificazione che le sembianze del nuovo amico lo rendevano libero e più espressivo, perché semplicemente non essere lo esisteva per certi versi di più.
Lo sapevo bene: Ne avevo molto sofferto di questo, nella convivenza col resto del mondo. Perciò potevo capire e questo é il puntuale premio di ogni fatica esistenziale.
Quell’arcobaleno dunque mi rese idea più precisa anche di quanto da par mio stavo sacrificando in nome del mio “principio di realtà”.
Potevo agire in un modo che fosse come sempre peculiarmente mio: Dunque scrivere un raccontino dedicato ad immaginato amico.
Un pizzico di fiducia in più.
Così, esplosi. Come un messaggio che si lancia, perché so che potrebbe prima o poi giungere appieno anche se non arrivi a destinazione dato che so anche di messaggi giunti mai andati da nessuna parte in verità.
Ho detto semplicemente a questo amico, che ho ultimamente una grande voglia di abbracciarlo e coccolarlo. E’ una dimensione stranissima amici, ne converrete. Lì tutto é possibile, o almeno ciò che mi conta davvero.
Gli ho chiesto di dormire con me abbracciato nel mio letto senza fare null’altro, solo poterlo sentire vicinissimo a me tutta la notte e sentirgli battere il cuore.
O forse é la dimensione più vera che possa esserci. Per me, timidissima Melissa, lo é….ma sarà possibile qui? le cose più semplici qui in questa dimensione adulta terrestre le noto dispiegarsi con estrema fatica. Giudizi, condizioni, difficoltà, possessi, fraintendimenti, riduzioni, sviscerazioni. Le mie avventure non sono affatto terminate e non mi arrendo. Debbo mettere in contatto questi mondi che solo ora ho capito non così distanti!
Ad ogni modo, intanto un amico ancora deve rispondermi da laggiù…

9 Risposte a “Passaggio tratto da I film di Melissa -serie 1: Avventure virtuali- “E di colpo” di Roberta Gelsomino”

  1. Voto questo Testo
    Una concezione e un punto vista particolare, come lo è sempre quello di Roby.

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