La realtà è ciò che si vede? di Anna Ciraci

La realtà è ciò che si vede? di Anna Ciraci

Genere: Speculativo/Surreale

Per definizione la parola Realtà significa tutto ciò che esiste,
eppure non sempre possiamo vederlo.
Spesso ci capita di vedere qualcosa e dargli un’interpretazione che non corrisponde all’interpretazione di un’altra persona, allora delle due qual è la realtà corretta?
Vorrei raccontare un piccolo aneddoto, giusto per spiegare la natura delle mie domande:

Era una domenica pomeriggio, avevo sedici anni e mi trovavo in discoteca con la mia migliore amica.
Non ero una grand’amante delle disco, la “musica” di quel tempo non rientrava proprio nel genere musicale che più preferivo, diciamo che ero più portata per il vecchio classico rock e non per quel “tuncha- tuncha meccanizzato e ripetuto all’infinito” lo chiamavo così giusto per render l’idea di quello che mi stava riempiendo le orecchie, ma mi ci ero trascinata di prepotenza, consentitemi la forma, solo ed esclusivamente per quel ragazzo che mi toglieva il fiato ogni volta che mi passava davanti.
Incrociato il bello del momento, lo presento alla mia amica la quale mi fa un occhiolino di grande ammirazione per la scelta.
Due chiacchiere sciolte, giusto per non dar proprio a vedere che strascico per lui e poi ci separiamo.
Dopo circa una mezz’oretta lascio l’amica per andare “a rifarmi il trucco”, ebbene sì io in bagno ci vado da sola.
Nell’uscire dal… preferirei non definirlo, vedo il suddetto e la mia amica fare movimenti sinuosi con la testa, uno appiccicato all’altra.
Ora la mia amica era un po’ nascosta dalla sua altezza, però il suo maglione rosa shocking luminescente sotto le luci psichedeliche si vedeva benissimo.
Io che allora non avevo mezze misure, per la serie se stai con me allora sei degna di starmi affianco, se sei contro di me allora non esisti, mollai entrambi e me ne andai.
Inutile aggiungere che non vidi più né lui né tanto meno lei.

Ora torniamo indietro solo per un attimo a quel bacio maledetto, e supponiamo solo per un secondo che la porta di quel bagno fosse totalmente dalla parte opposta e che io invece di vedere i due che si baciavano scorgevo lei che gli soffiava dentro un occhio perché, nell’uscire al vento, gli era entrato qualcosa e gli dava fastidio, nel frattempo che soffiava dentro l’occhio sofferente decantava anche la meravigliosa persona che sono.
Quel che è certo è che non avrei perso un’amica e magari mi sarei pure trovata il moroso, e magari oggi sarei sposata con lui, o forse sarebbe scemato in un bacio senza alcun coinvolgimento e quindi delusa sarei potuta partire per i Paesi Bassi per sposarmi la mia amica…

Ci sono realtà che si vedono e quelle alternative che si potrebbero vedere se solo avessimo l’opportunità di guardarle sotto tutti i punti di vista.
Alla fine qual è la realtà?

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