Il riflesso del mondo di Anna Ciraci

Il riflesso del mondo di Anna Ciraci

Genere: Favola

Tratto dal blog Anna Ciraci

La luna risplende nell’oscuro universo. Le stelle brillano dentro l’infinito incostante del buio profondo e lontano, in un punto impreciso dell’inesauribile, si distinguono due emisferi perfettamente uguali.
Tagliati in due da una linea sottile come se nel mezzo passasse uno specchio sottile che offre al di sotto la parte di sopra o forse al di sopra la parte sottostante, non è chiara la dinamica dell’assoluta somiglianza fra questi mondi, fatto sta che ogni angolo del primo combacia perfettamente con l’altro, ogni monte, ogni rientranza, i frastagliamenti e persino ogni singolo albero, tutto uguale.
Anche gli abitanti. Per ogni singolo cittadino esisteva un suo pari nell’altro creato.
Immaginate che attrito fra i due mondi?
Un giorno non definito tutti gli abitanti di entrambi i mondi s’incontrarono col proprio pari sulla linea sottile di confine. Uno di fronte all’altro per dimostrar a se stesso chi fosse il riflesso dell’altro. Miro, quello col tic all’occhio destro dell’emisfero di sopra, combatteva contro Miro, quello col tic all’occhio destro dell’emisfero di sotto. Bastio, cui mancava il dito medio della mano destra dell’emisfero di sotto si ritrovò davanti Bastio, cui mancava il dito medio della mano destra dell’emisfero di sopra. Lentigginoso dell’emisfero di sopra, chiamato così fin dai tempi della scuola tanto che nessuno ricordava più il suo nome, prendeva a pugni Lentigginoso dell’emisfero di sotto. “Il Bel Del Paese” di sotto contro “Il Bel Del Paese” di sopra…
A mani nude, senza differenze combatterono uno contro l’altro, fino allo stremo. Nessuno cedeva alla stanchezza dei colpi e nessuno cadeva sconfitto. La guerra non accennava una fine.
I capi dei due mondi rimasti a guardare in disparte fino ad allora decisero di scendere in campo a loro volta, ma senza esclusioni di colpi. Scesero in campo con cannoni e fucili, gli archi e le frecce sempre e solo per dimostrare chi di loro era solo il riflesso dell’altro, puntarono ogni arma che fossero riusciti a inventarsi sopra la linea sottile che dava il confine a quei mondi e cominciarono il conto alla rovescia. Tutti si scostarono dalla linea sottile di confine con l’assurda idea che cancellata la linea anche il mondo riflesso svanisse con lei, rimasero lì a guardare in trepida attesa. “Dieci, nove, otto”… quando d’improvviso un solo abitante si frappose tra la linea sottile e i cannoni puntati.
Era il solo unico esemplare che si fosse mai visto.
Il silenzio era tombale anche il conteggio s’era fermato per cercar di sentire cosa avesse da dire:
“Io non vengo né dal mondo di sotto né dal mondo di sopra. Sono nato sopra questa linea ed ho vissuto sospeso e nascosto fino ad oggi. Non ho una madre, e non ho un padre. Non ho neppure un pari su cui potermi appoggiare. Son solo al mondo! E vi assicuro che non esiste né in questo né in quel altro mondo qualcosa di peggio che esser da soli.
Questo è solo uno scempio! Tornate a vivere col pensiero felice che in un altro mondo ci sia qualcuno capace di capir cosa voi siete e anziché voler esser unici, siate contenti di saper che qualcuno possa guardarvi e conoscere cosa dentro provate.”.
Fu così che finì quella guerra e i due mondi si mischiarono assieme riuscendo a capir cosa mancava.

8 Risposte a “Il riflesso del mondo di Anna Ciraci”

  1. Una bella favola/parabola sull’umanità con un finale che si apre alla speranza, complimenti anche ad Anna!

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