Alice che guarda la luna di Anita Rudcliff

Alice che guarda la luna di Anita Rudcliff

Genere: Drammatico/ storie di vita

Quando nacque, tutti si accorsero che non era come gli altri. Un parto difficile, dissero. Un lungo travaglio. Insufficienza respiratoria. Fu per questo motivo, o forse per gioco, o per esorcizzare quella paura che ci travolse, uno a uno, quando t’avemmo tra le braccia, che ti chiamammo Alice. Alice nel paese delle meraviglie.

Eppure,  bimba mia, quanto vorrei davvero entrare nella tua testa, per sapere, avere la certezza che davvero, lì dentro, dove a nessuno di noi è permesso entrare, tu stia veramente vivendo una meraviglia. Sarei felice, credo. Troverei la pace, quella pace che solo la sicurezza di saperti al riparo dal dolore può darmi.

Avevi due anni, e guardavi la luna. Vicino a te la vita scorreva, nel suo tran tran quotidiano, i suoi alti e bassi . E tu stavi lì, la testa leggermente inclinata da un lato, a fissare un punto del vuoto, con quegli occhi che vagavano l’infinito e il nulla, e viaggiano in luoghi nascosti ove non potrò mai raggiungerti . Guardi la luna, figlia mia? Ti potrò mai afferrare in quel recondito spazio di universo di cui solo tu hai le coordinate, per riportarti al di qua di quel muro invalicabile che hai innalzato tra te e noi…?

Sento che l’abisso che ci divide è incolmabile, eppure io trabocco d’amore, e lo riverso in quel vuoto che ci separa nella speranza di creare almeno per un momento un ponte tra la mia realtà e la tua. Nella tua, quella realtà parallela che mai s’incontrerà con la mia, quelle che io chiamo carezze bruciano sulla pelle come braci ardenti… un telefono che squilla diventa il rombo di un tuono che scatena i suoi decibel sulle tue delicate orecchie… la luce nel buio non è l’ancora di salvezza del pescatore che trova salvezza in un porto sicuro, ma la minaccia di due fari puntati che possono travolgerti e spezzare la tua esile vita.

E così ti rifugi nei tuoi sogni, sotto un tavolo, dentro una scatola, sotto una coperta. Uno spazio piccolo, l’unico che tu possa sopportare, dove la tua paura possa trovare una dimensione più gestibile e i tuoi piccoli rituali possano farti riacquistare la calma, per ricomporre la fragile struttura del tuo essere, del tuo Dentro.

Bambina sei, la mia bambina. Quando dormi torni a essere mia. Allora, solo allora, posso accarezzarti, abbracciarti piano, dolcemente, per non turbare il tuo fragile equilibrio. Posso parlarti sussurrando, senza fare rumore e osservare i tuoi lineamenti distesi, finalmente, dopo intere giornate passate in una tensione innaturale, a nasconderti dal Fuori, come un animale braccato. Quel mondo che scorre, intorno a te e tu neppure te ne accorgi.

Tu, immersa nella meraviglia, che continui a guardare la tua Luna, nel tempo immobile del tuo spazio remoto .

15 Risposte a “Alice che guarda la luna di Anita Rudcliff”

  1. Bellissima… non ci sono parole per descriverla, è davvero perfetta. Voto per questo testo.

  2. Voto per questo testo, commovente, intenso, molto molto bello!

    1. che dire…breve ma intensa,significativa,molto bella e commovente…grande sensibilità espressiva!!!!bravissima!!!!

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