Caro papà di Rossella Gallucci

Caro papà di Rossella Gallucci

Genere: Epistolare/Realismo

Caro papà,
questo mio foglio bianco, a breve, non lo sarà più.
Ho lasciato tanti vuoti su questa pagina, lo so. E so anche che ormai non è più possibile rimediare. Troppe le cose in sospeso tra noi. Parole non dette, interrotte, carezze fuggiasche rimaste chiuse nei polsi. E dire che sarebbe bastato poco ad alleviare la tua sofferenza. Per pigrizia o per un assurdo pudore che a volte blocca nello stomaco il mio sentire. Ma lo stomaco non parla, borbotta soltanto.
Eri stanco, papà, e non ce la facevi più a combattere. Non c’era più niente da conquistare, ti stavi spegnendo ogni giorno un po’, o meglio eri tu a spegnere la tua vita. Non volevi più vivere in quel modo.
Padre, tutto quello che mi hai insegnato è qui con me, non si perde.
Ma non posso tornare indietro a stringere le tue mani in quella mattina. Non posso guardarti negli occhi tristi e vedere quel minimo segno di gioia per avermi lì con te, per accompagnarti verso il tuo nuovo cammino. Non posso sentire la tua mano darmi un’ultima carezza cercando ancora di consolarmi. Non posso bagnarti la fronte o sollevarti per farti respirare.
Non mi sono congedata da te. Semplicemente, non ero lì quella mattina. Sono arrivata un attimo dopo, ma ero in ritardo, come spesso è accaduto negli ultimi tempi. Ero lì, ma tu non lo hai saputo.
Ho lasciato la pagina con tanti spazi vuoti. Bianchi. Questo è stato l’ultimo.
E ora, anche se so che non serve più, continuo a riempirla, non voglio più lasciare questi spazi.
Si potesse tornare indietro, si potessero cambiare le cose, risalirei fino alla foce, come fanno i salmoni. Perché io, papà, non credevo che te ne saresti andato così. Per me avevi ancora tanto tempo davanti a te. Credevo fossi invincibile, come quando ero bambina, credevo che avresti riempito tu questa pagina bianca prima di andartene.
E invece ora tocca a me farlo, anche se la mia penna adesso è spuntata, la grafia incerta, anche se tu non potrai più leggermi. O forse sì.
Ed è per questo che ho deciso di scrivere, scrivere ogni giorno, ininterrottamente, fino a quando saprò – perché sono certa che un giorno lo saprò – che tu avrai letto le mie pagine, e solo allora comprenderò di non avere più fogli bianchi da scrivere.

13 Risposte a “Caro papà di Rossella Gallucci”

  1. Voto per questo testo. Caldo di emozione e scritto bene, splendida la sequenza: “penna adesso è spuntata, la grafia incerta, anche se tu non potrai più leggermi. O forse sì.”

  2. voto questo testo
    toccante ed emozionante di eredità passate, di cose scivolate fra dita solo un poco troppo distanti, per gli attimi persi…

  3. molto bella davvero. Un attimo eterno di intimità. E sono certa che ogni tua parola è arrivata là, dove doveva arrivare. Voto per questo testo

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