Oggi è già domani di Allie Walker

Oggi è già domani di Allie Walker

Genere: Realismo/Psicologico

Non sono esperta nelle questioni di cuore, men che meno nelle relazioni che vorrei costruire e portare avanti. L’ho scoperto da poco e ieri ne ho avuto la conferma. E’ triste doverlo dire. Ed è triste metterlo in mostra, ma serve a scacciare qualche fantasma che popola il mio presente.
La mia esistenza è stata contaminata da idee sbagliate, ideali surreali e vecchi ricordi polverosi. Ricordi che non reggono più il loro peso, non valgono più come in passato. Significavano tanto, li cullavo crogiolandomi, masochista anche in questo, e ora mi lasciano a secco e assetata di affetto. Non è per niente divertente guardare al passato e veder morire i ricordi di una morte lenta e dolorosa. Realizzo oggi che i ricordi hanno appesantito e rallentato il mio processo di guarigione.
Credevo nella speranza, ma ogni volta anch’essa mi dimostrava di essere non più di una promessa, un possesso che non potevo permettermi. Possedere la speranza! Non si può possedere qualcosa di impalpabile. Lo capisco ora e, nonostante tutto, continuo a sperare in un cambiamento.
Ogni volta che mi protendo a “toccare” la vita degli altri, sento anche la loro disperazione, la loro solitudine, il loro desiderio di essere amati, o per lo meno essere scaldati da un affetto. Un affetto pulito, sincero, una cura da usare per scacciare la negatività. Credo che ognuno di loro, in passato, volesse riempire quel vuoto che sembrava essere pieno del caos di tutti i giorni, ma che vuoto rimaneva. Proprio come me.
Oggi è già diverso, ho altre idee, forse confuse, ma ci sono.
Vorrei tanto credere nel domani, forse mi offrirà un nuovo inizio di vita. E’ che basta una pillola amara da ingoiare, un altro giorno di solitudine, intenta a scacciare quei ricordi polverosi e tutto riprende come prima. A caccia delle ombre. Quello che mi fa incazzare è che questo domani non arriva mai. E’ come tirare una corda senza fine, sperando che invece una fine esista. E i pensieri corrono: oggi inizia quando apro gli occhi, quando vedo la luce e i minuti passano via, trasformandosi in ore. Questo oggi sembra essere sempre più vicino e non cambia mai nulla. E così via. Nel cuore della notte inauguro un altro domani. Perché sembra essere venuto così tardi questo oggi, ma anche senza preavviso? E perché dimentico quello che avrei voluto oggi, sperando, e nulla è cambiato? Il domani ancora non c’è e l’oggi è già finito. E’ un circolo vizioso!
E quando incontro qualcuno? Spesso sento che ognuno di loro voglia risolvere questa mia rottura, questo mio essere sempre aggressiva, questa maschera che indosso per difendere le mie stesse ossa e muscoli, uno su tutti: il cuore.
Non tutti hanno capito che non mi sono “rotta”, forse un po’ persa, ma non rotta!
Ho tutte le ragioni per essere spezzata, ma nel tempo ho raccolto tutti quei pezzi che hanno sconvolto il mio essere interiore che è sempre coperto e nutrito da ombre del passato. Fuori sorrido, perché sono convinta che è più facile mostrare un sorriso piuttosto che spiegare il senso di una lacrima. Così indosso la smorfia di un sorriso sulle labbra, ma i miei occhi dicono altro e nessuno sembra accorgersene.
Ho incollato alcuni pezzi del mio essere e di chi mi ha sfiorato al passaggio, o di chi mi ha vissuto, ma molti altri li ho lasciati abbandonati. A che servono? Ho ricucito insieme solo quei pezzi che sento vicini, quelle amicizie di cui non potrei fare a meno, quegli affetti sinceri che con il tempo mi sono rimasti a fianco.
Non è facile mettere a nudo cuore, anima, sentimenti ed emozioni, soprattutto quando si indossano tante cicatrici, tanti pezzi incollati insieme, che si stanno battendo per respirare liberi. Mi batto e sono viva, penso, non importa quanta fiducia ho perso nel domani. Mi manca ancora qualche pezzo, o solo uno.
E forse quel domani esiste già. Forse quel domani, ieri, l’ho sentito inchiodata al muro, dove passanti incuriositi sono rimasti a guardarci e a sorridere di quel bacio rubato, inaspettato, sorprendente, in totale confusione. E un sussurro, poche parole. Ancora un bacio, per sottolineare un possesso, per farmi capire…
E poi con le gambe tremolanti avviarmi verso i binari.
Provata, nel fisico e nella psiche, da una giornata e da un viaggio condito di speranza, quella speranza di guarire da quel male che non mi sono cercata, ma che qualcuno ha voluto “regalarmi”, son tornata a casa.
Ho assaporato, nel frattempo, un’altra anima e forse un domani migliore. Forse è quel pezzo che mi manca per completarmi? Non lo so. So solo che non voglio perdermi questo domani!

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