Aria rossa di Allie Walker

Aria rossa di Allie Walker

Genere: Psicologico

Il mattino era arrivato prima di quanto pensasse, i suoi occhi si aprirono a fatica e si persero nella luce della camera, toni caldi, tanto da smarrirsi, gettavano sangue sul pavimento e alle pareti in turbini ammalianti fino a riempire la stanza di un velo porpora. La notte era stata frenetica e gli eventi avevano preso una piega che non si aspettava ma, per quanto inaspettati, degni di attenzione. La sera prima ebbe appena il tempo di gettare i vestiti, prima di affondare in quel letto in compagnia di una donna appena conosciuta, senza la possibilità di chiudere le tende. Lei dormiva ancora, accanto a lui, il ritmo costante del suo respiro indicava che era ancora impantanata nel sonno e ne avrebbe avuto per un bel po’. Non ebbe il coraggio di svegliarla, ne aveva appena per continuare la sua strada arrancando verso la coscienza e il calore del giorno. Fece scivolare il piumino dal corpo con riluttanza e si alzò. La camera era fredda, alcuni brividi scivolarono sulla pelle, fino al membro che, come al solito, si presentava nella sua fierezza, turgido ed eretto. Rinunciò a prestargli attenzione incuriosito dalla luce che entrava dalla finestra e ovviamente, per lui, la curiosità correva sempre davanti alle sue strette necessità. Forse perché non era nel suo solito ambiente, non era la sua camera e il suo letto, o forse perché quella donna era al posto di qualcuna che poneva il suo primario interesse verso i bambini piuttosto che al sesso. Riuscì a fatica a mettere un passo dietro l’altro e si piazzò con le mani appoggiato al davanzale. Guardò oltre il vetro.
Rimase alla finestra per un tempo indefinito e, nonostante l’ocra dell’alba si stesse affacciando in un nuovo scenario, una figura comparve contro lo scarlatto dell’aria. Fuori da quella stanza le colline toscane erano un bagno di sangue, il casolare e le costruzioni adiacenti dipinti sanguigni, marroni e verdi sporcavano il rosso, il cielo era devastante e lei… la sua figura in un manto magnifico.
Nonostante il volto nascosto da una maschera senza espressione e quel poco di chiarezza mentale dopo una serata di bagordi tra alcool e marijuana, la riconobbe, inconfondibili gli occhi che lo stavano fissando. Pensò di sentire anche la sua voce, un suono ammaliante e una melodia conosciuta, un canto che spesso aleggiava nell’aria quando era nella sua casa, una nenia al pari di una ninna nanna. Si guardò alle spalle, guardò il modo in cui la luce si fondeva con l’oro dei capelli della donna nel letto, rendendoli più caldi. Sembrava innaturale, tutto era innaturale, anche la sua presenza in quel posto. Tornò a guardare fuori e, mentre la figura della donna si dissolveva contro il cielo di sangue, il sole si scrollò ed entrò a comandare. Tutta la tavolozza dei colori tornò alla normalità, il rosso drenato completamente dal cielo.
Aveva passato gran parte della sua vita a rafforzare le sue convinzioni, esaminando le strutture e il contesto in cui si trovava, ogni volta, e faceva in modo di trovarsi sempre su una base solida e consona alla sua vita sociale, padre amorevole e marito adorabile. Stavolta, nonostante sotto i suoi piedi avesse solidi mattoni, sentì come se stesse scivolando nella sabbia erosa dal mare.

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