Sebastian e il sogno interrotto di Luisa Cagnassi

Sebastian e il sogno interrotto di Luisa Cagnassi

FUORI CONCORSO

Riflessione

“L’arcobaleno è un sogno al di sopra del quale esistono mondi incantati, storie e personaggi di cui ignoro l’esistenza. Sono soltanto un bambino, ma un viaggio onirico alla scoperta di mondi paralleli e fantastici mi piacerebbe sperimentarlo. Proprio la mia ignoranza in materia permetterà la visione più straordinaria di tutto quanto potrebbe accadere oltre l’asse terrestre. Lo specchio dei miei sogni diventerebbe un libro dove leggere di una storia fantastica. Magari una storia che non finisca mai dove conoscere nuovi elementi, impedendo ai sogni di esaurirsi.”

Parte prima

«Smettetela adesso, lasciatemi in pace!» Urla Bastiano rivolgendosi a un manipolo di ragazzini suoi coetanei. Infine, stanco, si precipita nella libreria del signor Coriandoli che è intento a leggere un librone gigantesco.
«Cosa sta leggendo signor Corrado?» Gli domanda in preda all’affanno causato dalla corsa.
«Un libro la cui storia non finisce mai, incredibile vero?» Gli risponde benevolo l’uomo.
«Lo vorrei acquistare, un romanzo senza fine è proprio quello che cerco.» Gli propone.
«Impossibile ragazzo, questo è un testo notevole e molto costoso.» Ribadisce l’uomo divertito.
«Mi deride anche lei? Lo so, sono un po’grassottello, ma è così importante l’aspetto esteriore?»
Risponde deluso dal rifiuto del libraio. Mentre l’uomo si allontana per altre faccende, il giovanetto s’impossessa del tomo, lo ruba e corre a casa; sale in soffitta e inizia la sua avventura letteraria. Orfano di madre, vive con il padre un rapporto difficile, quindi sovente si rifugia in libreria dove impara ad sviluppare la fantasia. Sarà questa sua dote a definire il ruolo che avrà nella storia. Ricordando nella riflessione il testo della canzone tema del film “La storia Infinita” si intuisce quanto sia importante entrare in un regno come Fantàsia, scoprendo metafore che lo aiuteranno nella crescita interiore. Bastiano si sente attrarre da una forza misteriosa, come se una calamita lo trascinasse attraverso il volume, dove poi si trasformerà in un personaggio dal ruolo decisivo. Infatti conoscerà qualcuno: «Chi sei tu? Da dove vieni?» Gli chiede un ragazzo più o meno suo coetaneo…

Parte seconda

Artù, il labrador di Sebastian, gli strattona le lenzuola sentendolo blaterare nel sonno.
«Che c’è Artù dobbiamo uscire?» Domanda con gli occhi ancora immersi nel torpore. Accarezza il fedele amico palpando il suo mantello color miele, per testare bene la sua esuberante festosità. Il giovane Sebastian è ipovedente da più di vent’anni e da cinque ha come compagno questo specialissimo cane che lo accompagna in ogni situazione.
«Lo so, ti sembrerà strano, forse parlavo del personaggio di un libro» gli spiega con naturalezza, sicuro di essere compreso dall’animale.
«Andiamo a fare colazione, dopo la passeggiata ti racconto cos’è successo.» La zampa posata sulla sua mano equivale a un ok.
Quando aveva circa otto anni, Sebastian abitava a Parigi non molto lontano dal centro di questa città dalla vita frenetica; molti turisti nelle strade e nei musei oltre a molteplici attività a cui dedicarsi, tra queste la sua preferita era la lettura. Un bambino vivace, con il desiderio di apprendere e molta immaginazione.

Passeggiando con la mamma lungo la Senna respirava luci e fragranze estive, quando d’improvviso gli tornò alla mente un film trasmesso in televisione il giorno prima: “La storia Infinita”, ne era rimasto talmente suggestionato, che la sua fantasia si stava trasformando pian piano in una realtà simile quella degli abitanti di Fantasìa. Osservava i personaggi incontrati sul suo cammino e per ognuno attribuiva il nome dei protagonisti della storia.
«Vedi mamma? Quel bambino grassottello potrebbe essere Bastiano…» indicando un ragazzotto poco più grande di lui correre trafelato, inseguito da due coetanei.
«Ti è piaciuto molto questo film, possiamo rivederlo se vuoi.» Gli propose sorridendo la mamma.
«Mamma, lì di fronte c’è una grande libreria, chissà che non abbiano il libro? Lo vorrei leggere.»
«Tesoro, ci possiamo informare, ma credo sia troppo presto per te, è un libro molto impegnativo.»

Era sicura che a otto anni un bambino non potesse immergersi in una lettura così elaborata; conoscendolo immaginava già di doverlo costringere a smettere per studiare e praticare le sue attività quotidiane.
«Guarda, sembra la libreria del film! Da grande voglio leggerli tutti questi libri, anzi mi aprirò una negozio come il signor Coriandoli, dove tutti i ragazzi potranno entrare e leggere, anche quelli che non avranno la possibilità di comprare un libro.» L’euforia lo stava trasformando in un piccolo genio preso da una grande forza vitale positiva.
«Creerò uno spazio dove mettere i libri più fantastici a disposizione di chi vorrà conoscerli.» Aggiunse ancora, dimostrando di desiderare che anche i suoi coetanei e tutti i ragazzi del futuro potessero permettersi di conoscere mondi immaginari imparando a sognare e a crescere insieme.
«Avrò anch’io il mio “Drago della Fortuna” che mi accompagnerà come faceva Fùcur con Atreiu, per salvare il mio mondo» La fervida immaginazione del ragazzo non si arrestava più. Il suo entusiasmo era talmente travolgente, che la donna il giorno successivo decise di acquistare quel corposo volume per fare una sorpresa a Sebastian.

Il 25 luglio del 1995 di buonora, il ragazzo insieme al padre raggiunse la stazione parigina di Saint-Michel per recarsi a fare visita alla nonna. Vennero purtroppo coinvolti da un violento attacco terroristico dove rimasero ferite molte persone e dove altre morirono. Un quadro apocalittico. Sebastian e il papà furono ricoverati, fortunatamente le condizioni non destavano preoccupazione. Il bambino però, colpito agli occhi dalle schegge dell’ordigno, aveva riportato gravi lesioni e ogni tentativo di restituirlo alla normalità fu vano.

«Mamma, ti ricordi il libro che desideravo? Ora non mi occorre più…» Disse con la voce spezzata dal pianto.
Fortunatamente i ragazzi hanno una rapida capacità di adattamento e Sebastian imparò presto a sviluppare in maggior misura l’uso degli altri sensi, riuscendo a “guardare” con il tatto e l’olfatto. Il volume restò per molto tempo rinchiuso in un armadio della soffitta.

La madre, in seguito aveva iniziato a leggerlo ricominciando da capo ogni volta che lo terminava, studiando in modo meticoloso quella storia, spinta dall’inconscio a impedirne la conclusione, nella speranza che l’amuleto Auryn potesse compiere un incantesimo ridonando la vista al suo bambino, consentendogli di realizzare i sogni espressi lo stesso giorno in cui le aveva confidato, insieme al suo sogno, il desiderio di leggere il libro.

Parte terza

Gli anni successivi trascorsero sereni. Sebastian frequentava la scuola con profitto, il suo handicap era diventato quasi un portafortuna, ogni cosa gli riusciva alla perfezione; certo non avrebbe mai guidato un automobile o giocato alla Play Station, in compenso le sue opportunità di conoscere la realtà si erano approfondite; aveva imparato ad apprezzare la musica, le sensazioni che ne scaturivano, gli aromi, il sapore delle cose buone e, fattore determinante, percepiva la sincerità dei sentimenti e dell’amicizia.

Cinque anni prima, gli avevano finalmente affidato un cane guida, fu un’ intesa immediata con il suo futuro “Fùcur”. Una simbiosi incredibile: Artù comprendeva i dialoghi di Sebastian e sapeva rispondere, a modo suo.
«Artù, vieni che ti racconto cosa mi è successo…» richiamò l’attenzione del fedele amico per mantenere la sua promessa.
«Ieri sera, mettendo a posto alcune cose ho trovato nell’armadio su in soffitta questo libro. L’ho toccato, accarezzato, poi annusandolo ho percepito una forte emozione, allora ho intuito cos’era e ho provato una gioia intensa.» Il cane comincia a guaire che sembra un violino, facendo vibrare la coda a “tempo di musica”.
«Mamma è in vacanza al mare, le ho telefonato preso dall’euforia. Abbiamo pianto emozionati entrambi.» Artù gli risponde posando il muso sulle sue gambe, per consolarlo.
«Non sono triste, anzi sono felicissimo!» Questa volta la bestiola abbaia piano una volta, sottolineando l’enfasi del giovane.
«Ho chiesto a mamma di leggermi il libro al suo ritorno, lei invece mi ha sorpreso iniziando a recitarmelo, conosce a memoria parola per parola: incredibile!» Artù lo fissa diritto in volto, come se Sebastian fosse in grado di vederlo e lui, accarezzandogli il testone color miele, infatti riesce a percepirne l’espressione.
«Beh, non mi credi? Una mamma può fare prodigi impensabili.» Ribadisce commosso.
«Ero arrivato al punto in cui Bastiano e Atreiu si incontrano e stavo rivivendo quelle pagine: poi tu mi hai svegliato…» Artù nasconde il muso sotto le zampe, come per chiedere scusa.
«Non ti preoccupare, questa sera mamma mi racconterà un altro capitolo, ma devi restare sveglio e accompagnarmi sulla Montagna Vagante a chiedere consiglio al Vecchio.» Lo avverte soddisfatto.

Dopo cena una lunga telefonata e i sogni del giovane tornano a prendere vita, come se nulla fosse cambiato da allora. Artù attento a ogni mossa si prepara seguirlo nel suo viaggio fantastico. Non si sa quanto tempo sia trascorso prima che Sebastian abbia potuto riprendere il sonno. Quando però crolla, comincia a viaggiare volando su paesi sconosciuti, su monti, verdi vallate e mari, e ancora su paesaggi dalle tinte affascinanti, illuminati da raggi di sole incantati. Una musica in sottofondo lo accompagna, mentre il suo Artù si sostituisce nel sogno al “Drago della Fortuna”.

L’amore della madre gli ha concesso di realizzare il suo desiderio e attraversando i colori dell’arcobaleno ritrova lo specchio dei suoi sogni. Non ne può vedere le immagini, ma per mezzo degli occhi del fedele amico sa che può imparare a ricostruirle con l’immaginazione, se avrà la forza di crederci, trasformandole in progetti reali. Il sogno riprende ora da dove era stato interrotto…

«Vuoi rispondermi? Chi sei tu?» gli chiede ancora il ragazzo suo coetaneo.
In quel preciso istante Sebastian e Bastiano precipitano insieme dentro le pagine del libro abbandonato sul letto, lo attraversano e le vicende ricominciano narrando di un personaggio nuovo: l’epilogo degli eventi, infatti, sarà ancora una volta rimaneggiato.
E così la storia non troverà mai fine…

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