C come cecità

C come cecità

Cecità è il tema affrontato questo mese e questi sono i brani presentati, pronti per essere votati.

Gli occhi sono lo specchio dell’anima e rappresentano il ponte fra l’ambiente esterno e il nostro intimo e, di conseguenza, l’essere ciechi a ciò che ci circonda diventa una limitazione notevole. Persino la visione selettiva riduce la nostra sfera di azione e la capacità di giudizio. Il non vedere al di là del proprio naso (altro detto popolare) crea situazioni a volte irrimediabili. Cieco è colui che vede solo con il proprio organo senza usare la fantasia e il cuore; cieco è colui che si ferma solo all’immagine superficiale; cieco è anche chi, realmente, soffre di deficit di vario genere.

La tematica non era semplice, ma le nostre Penne hanno saputo interpretarla in molti modi diversi, dando ancora una volta prova delle loro capacità. Vi ricordiamo che tutti i brani in gara possono essere votati, salvo quelli fuori concorso (ma è comunque gradito un commento) e che per procedere alla votazione basta scrivere “voto per questo testo” nelle singole pagine. NON lasciate il vostro commento qui perché non sarebbe valido.

Brani in concorso

Incontro di Sara Stuani

L’angolo buio di Anna Ciraci

Cecità umana di Luisa Cagnassi

Con i miei occhi di Daniela Balestrero

Scema ma non cieca di Claudia Lo Blundo Giarletta

Non mi vedi? di Giovanna Armenio

Il buio nei miei occhi di Beatrice Saracino

Invisibile di Antonella Mattei

Cecità di Maena Delrio

Selfie di Renata Morbidelli

Ero cieca di Tiziana Frandino

Fuori Concorso

Sebastian e il sogno interrotto di Luisa Cagnassi

Ferita di Stella Castolo

Fantasia d’autore di Anna Cibotti