Luna di Sebastiano Impalà

Luna

Rapiscimi
nel cielo della notte,
negli equinozi di primavere
accattivanti, giovane luna.

Fa che io ascenda
al tuo bagliore,
alle strade albine
del tuo alone
fino a restarci, attratto
da bellezze innaturali,
lontano dagli umani sentimenti.

Fammi scordare
il corrotto e il corruttibile
che albergano
in questa landa senza cuore,
dove le idee s’ammalano d’inedia.

Tienimi stretto ancora,
riempi di baci la mia bocca,
amante dalle vesti bianche
e dall’odor di zagara
e rendimi ancora sognatore
che genera pensieri
all’infinito
in questa terra distratta
e senza storia.

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