Sotto una luna comanche di Gabriella Grieco

Sotto una luna comanche

Uscì dalla sua tenda. Si rizzò in piedi, incrociò le braccia sul torace possente, e ristette immobile ad ascoltare il vento dell’est. La calda notte estiva era carica di profumi. Odore di fiori e di fumo, ronzii di insetti ed echi di canti. Là, al centro del campo, gli occhi ardenti di un fuoco assopito. In alto, una luna enorme che eclissava le stelle e incombeva sulla terra.

La sua luna.

Emise un breve fischio sommesso e il mustang gli fu subito al fianco. Era un pomellato grigio chiaro, coda e criniere folte e fluenti di un grigio più scuro. Bello, orgoglioso e selvaggio. Dilatò le froge. Sentiva anche lui il fascino della luna. Scalpitò impaziente al richiamo dell’usma.

La luna comanche.

Un solo rapido ed elegante balzo, e fu in sella al suo fiero compagno. Arco e faretra in spalla, tomahawk nella mano e coltello al fianco, i colori di guerra già impressi sul volto, afferrò le redini con la mano libera, strinse le cosce sui fianchi del cavallo e gli diede impulso coi talloni.

La luna guerriera.

Il cavallo ruppe al galoppo, ansioso quanto l’uomo di correre nella notte sfidando il vento in corsa. Il sangue attendeva solo di essere versato. Dalla gola dell’uomo salì un ringhio di gioia selvaggia che si tramutò in grido di guerra. L’odio per i suoi avversari tracimava come fiume in piena, inarrestabile. Ecco, stava arrivando, whoa cavallo, corri!

L’ultima luna.

Si risvegliò che sentiva ancora i muscoli guizzanti del cavallo tra le gambe, nel naso l’odore di carne bruciata e negli occhi la visione di fiumi di sangue. Si risvegliò. Nessuna luna più in cielo, e il cielo stesso tagliato a pezzi dalla croce di ferro che chiudeva il suo orizzonte. Non più erba e terra battuta, non più gli occhi rossi del fuoco, né canti di guerra. Tra le sue mani né arco né frecce, ma gelido ferro che incatenava i polsi. E al di là delle sbarre, imponente, una forca.
Il capo Orso Bianco non correva più. Il suo era stato solo un sogno disperato sotto l’ultima luna comanche. Non ci sarebbero state altre lune per lui.

11 Risposte a “Sotto una luna comanche di Gabriella Grieco”

  1. Voto questo testo.
    Magnifica emozione. Il mio preferito.

  2. Accipicchia, Gabry!! Mi hai fatto portata letteralmente in sella al destriero di quel comanche agguerrito! Bravissima! Voto questo testo

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